«È l'inizio del lutto»: la figlia di Bruce Willis si apre sulla malattia che ha colpito l'attore
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«È l’inizio del lutto»: la figlia di Bruce Willis si apre sulla malattia che ha colpito l’attore

Tallulah Willis ha condiviso una toccante lettera in cui ha ripercorso le prime fasi della malattia e come la famiglia sta vivendo questo momento

«È l’inizio del lutto»: la figlia di Bruce Willis si apre sulla malattia che ha colpito l’attore

Tallulah Willis ha condiviso una toccante lettera in cui ha ripercorso le prime fasi della malattia e come la famiglia sta vivendo questo momento

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La famiglia di Bruce Willis sta vivendo momenti difficilissimi: la malattia che ha colpito l’attore di Pulp Fiction e Die Hard è emersa solo nel corso dell’ultimo anno, ma per loro il dolore è iniziato già da prima. Lo ha raccontato la figlia della star, Tallulah, in una toccante lettera pubblicata da Vogue.

La 29enne ha iniziato condividendo alcuni personali e dolorosi ricordi del proprio passato, di cosa significhi essere la figlia di Bruce Willis e Demi Moore. Gli insulti ricevuti a 11 anni, i problemi psichiatrici per cui ha ricevuto cure attorno ai 20 e la difficoltà a parlare senza sentire il peso dell’etichetta di nepo-baby, di figlia delle star. Poi la malattia del padre e la decisione, sofferta, di parlarne apertamente e secondo i suoi tempi e modi per la prima volta.

A Bruce Willis nel 2022 è stata diagnosticata l’afasia, un disturbo del linguaggio che può portare chi ne ha affetto a non saper più parlare, capire e anche scrivere. In seguito, però, a questa prima diagnosi si è aggiunta quella di demenza frontotemporale, che comporta un deterioramento cognitivo globale, cronico e generalmente irreversibile. La famiglia aveva iniziato da tempo a sospettare qualcosa:

Sapevo che qualcosa non andava da molto tempo. È iniziato tutto con una sorta di vaga indifferenza, che la famiglia ha attribuito alla perdita dell’udito di Hollywood: ‘Devi dirlo! Die Hard ha incasinato le orecchie di papà’. Successivamente quella mancanza di risposta si è ampliata e talvolta l’ho presa sul personale. Aveva avuto due bambini con la mia matrigna, Emma Heming Willis, e pensavo avesse perso interesse per me. Anche se questo non avrebbe potuto essere più lontano dalla verità, il mio cervello adolescenziale si è torturato con una matematica errata: non sono abbastanza bella per mia madre, non sono abbastanza interessante per mio padre.

La figlia è andata avanti poi ammettendo che, nel corso degli anni, ha in qualche modo evitato di affrontare il declino del padre, di negare che c’era qualcosa di grave sotto. Poi, drammaticamente, lo ha realizzato:

Ricordo un momento in cui mi ha colpito dolorosamente: ero a un matrimonio e il padre della sposa ha fatto un discorso commovente. All’improvviso ho capito che non avrei mai avuto quel momento, mio ​​padre che parlava di me in età adulta al mio matrimonio. È stato devastante.

Da quando le cose si sono fatte più serie, anche l’atteggiamento di Tallulah è cambiato e la giovane sta correndo ai ripari per salvare quanti più ricordi possibili del padre Bruce Willis, per come era:

Ogni volta che vado a casa di mio padre, scatto tonnellate di foto alla ricerca di tesori in cose a cui non ho mai prestato molta attenzione. Ho tutti i suoi messaggi vocali salvati su un hard disk. Sto cercando di documentare, di costruire un archivio per il giorno in cui non sarà lì per ricordarmi di lui e di noi. Sa ancora chi sono e si illumina quando entro nella stanza.

Cose che potrebbero cambiare, in un futuro non lontano. Motivo per cui, tristemente, la figlia e il resto della famiglia si sta in qualche modo già preparando:

In passato avevo tanta paura di essere distrutta dalla tristezza, ma finalmente sento di potermi presentare [da lui, ndr] ed essere affidabile. Posso assaporare quel momento, tenere la mano di mio padre e sentire che è meraviglioso. So che le prove incombono, che questo è l’inizio del dolore, ma tutta quella faccenda dell’amare te stesso prima di poter amare qualcun altro, è reale.

Nei giorni scorsi, parole di conforto sono arrivate anche da Arnold Schwarzenegger, altra icona del cinema action degli stessi anni di Bruce Willis. «Gli eroi d’azione non si ritirano – ha detto l’ex governatore della California – gli eroi d’azione si ricaricano». 

Foto: Rich Fury/Getty Images

Fonte: Vogue

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