Si è spenta all’età di 90 anni la grande Agnès Varda, considerata tra le cineaste più importanti della storia del cinema i cui lavori furono fondamentali per lo sviluppo della Nouvelle Vague, la corrente che negli anni ’50, lanciò le carriere di autori come Truffaut, Godard, Rivette e Chabrol. Stando a un comunicato stampa ufficiale, la nostra – da tempo malata di cancro – è deceduta circondata dall’affetto dei suoi cari.

Nel corso della sua gloriosa carriera, tanti sono i riconoscimenti ottenuti dalla regista, tra cui l’Oscar alla Carriera, la Palma d’oro alla Carriera, l’Orso d’Argento al Festival di Berlino per Le bonheur (1965), l’Independent Spirit Award come Miglior Documentario per Visages Villages (2017) e il Leone d’oro al Festival di Venezia per Sans toit ni loi (1985).

Aveva dichiarato la Varda nella sua ultima intervista rilasciata a settembre del 2018: «Io giro i film nella maniera che sento. Non ho mai adattato un famoso romanzo; ho raramente lavorato con degli attori famosi. Una volta ho avuto Catherine Deneuve in un film chiamato Les Créatures, ed è stato il mio più grande flop! Non mi relaziono col successo. Mi relaziono col fare film. Ho ricevuto il mio Oscar onorario con gioia e modestia. Era interessante sapere che esistevo come regista a Hollywood, anche se non ho mai fatto un blockbuster. […] Vorrei essere ricordata come una cineasta che si è goduta la vita, tra cui il dolore. Questo è un mondo terribile, ma mi attengo all’idea che ogni giorno dovrebbe essere interessante. Ciò che succede durante i miei giorni – lavorare, incontrare persone, ascoltare – mi convince che vale la pena essere vivi».

Fonte: The Guardian

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