Nel corso degli anni, Gordon Willis era riuscito a rivoluzionare il modo di fare cinema. Sue erano le direzioni della fotografia nei film di Woody Allen Manhattan e Io e Annie; e sempre sua era la firma nella fotografia della serie de Il Padrino, che con il suo terzo episodio gli valse una nomination agli Oscar. Il suo bianco e nero è diventato storia. Il gioco di luci ed ombre che è riuscito a ricreare e a imprimere nel capolavoro di Woody Allen gli sono valsi il titolo di icona del cinema degli anni ’70.

Nel 2009 ricevette il primo Oscar onorario alla cerimonia del Governatore. E tra gli altri film curò la fotografia anche di Zelig e de La rosa purpurea del Cairo, sempre per la regia di Woody Allen. Aveva 82 anni quando Doug Hart, uno dei suoi collaboratori più stretti, ha dato la notizia del suo decesso.

Parlando di Manhattan, Robert Ebert scrisse che: «tutte quelle location e tutte quelle canzoni non avrebbero lo stesso effetto che hanno avuto senza la fotografia bianco e nero di Gordon Willis. È stato uno dei film meglio curati dal punto di vista della fotografia… Alcune delle scene sono diventata famose grazie solamente alla luce di Willis».

Fonte: Variety