È morto Ivano Marescotti. Il popolare attore ravennate, originario di Bagnacavallo, si è spento nel pomeriggio di oggi, domenica 26 marzo, dopo una lunga malattia. Tantissimi i ruoli cinematografici e teatrali che ha ricoperto. Lo scorso anno, a febbraio, aveva annunciato la decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al «Teatro Accademia Marescotti», la sua scuola di teatro con sede a Ravenna. Poco meno di un anno fa, il 28 marzo, si era spostato con la sua compagna a Villanova di Bagnacavallo.
Nato proprio a Villanova di Bagnacavallo il 4 febbraio 1946, Marescotti è stato un attore, regista teatrale e drammaturgo. Cresciuto nella sua Bassa Romagna, dopo il diploma conseguito al liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna lavora per dieci anni all’ufficio urbanistica del comune di Ravenna. Progetta di iscriversi all’università, poi nel 1981 prende la decisione definitiva: si licenzia ed intraprende l’attività teatrale. Lavora fra gli altri con Leo de Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi, Marco Martinelli. L’esordio al cinema è datato 1989, con una piccola parte nel film La cintura. Nello stesso anno l’incontro con Silvio Soldini e la partecipazione al film L’aria serena dell’ovest lo convince a dedicarsi prevalentemente al cinema.
Interpreta oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni (Johnny Stecchino e Il mostro), nonché Marco Risi, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati, Antonello Grimaldi e Klaus Maria Brandauer. La sua attività cinematografica gli frutta 6 candidature al Nastro d’argento, che vince nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio Assicurazione sulla vita di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.
Dal 1993 inizia un approfondito lavoro di recupero del romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera grandi come Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’Orlando Furioso). Nel 1998 appare nel video di Ti lascio una parola Goodbye, canzone dell’album de I Nomadi Una storia da raccontare. Dal 2002 il Comune di Conselice gli assegna in gestione la programmazione del Teatro comunale dove, oltre a gestire un cartellone teatrale nazionale, progetta e produce i suoi spettacoli. Nel 2004 costituisce la Patàka S.r.l. con la quale gestisce le proprie proposte culturali. In King Arthur (2004), con Clive Owen, Keira Knightley e Ioan Gruffudd, interpreta il ruolo del vescovo Germano.
Nel 2006 è nel cast della fiction Rai Raccontami, nella quale interpreta un costruttore edile, Livio Sartori, che interpreterà anche nel secondo capitolo. Nel 2008 partecipa alla fiction I liceali per Mediaset nella parte del prof. Gualtiero Cavicchioli, e al film AlbaKiara nel ruolo del Commissario Guidotti. Nel 2009 partecipa al film Cado dalle nubi, nel quale ricopre il ruolo di un leghista, padre della ragazza che ha una relazione con Checco Zalone, che interpreta invece un meridionale trasferitosi al nord. Col comico e cantante pugliese reciterà ancora nel film Che bella giornata, uscito nel 2011, interpretando la parte di un colonnello dei Carabinieri.
Nel 2010 ha partecipato al cortometraggio Overbooking diretto da Michele Mortara. Nel 2011 incide, per le edizioni Zanichelli, i 100 canti della Divina Commedia di Dante Alighieri. Nel 2014 si candida alle Elezioni europee con la Lista Tsipras. In piena campagna elettorale la Rai cancella, a sua insaputa, dalla quarta puntata in poi delle sei in totale, le scene di Una buona stagione in cui compariva. Per questa ragione fa causa alla Rai.
Ivano Marescotti ha una figlia, Iliade, nata nel 2003, che ha partecipato al 55º Zecchino d’Oro.
Il 10 febbraio 2022, tramite un post sulla sua pagina Facebook, annuncia la decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al «Teatro Accademia Marescotti», la sua scuola di teatro con sede a Ravenna. Il 28 marzo si sposa con la sua compagna a Villanova di Bagnacavallo. Le nozze, con rito civile, si sono celebrate nei locali dell’Ecomuseo delle erbe palustri, dove sono custoditi diversi manufatti nella prima metà del XX secolo, alcuni dei quali realizzati dal padre dell’attore. La cerimonia si è celebrata in romagnolo.
Fonte: Corriere Romagna
Foto: Roberto Serra – Iguana Press/Getty Images
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