È morto Nico Cirasola: addio al regista "console" e punto di riferimento del cinema pugliese
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È morto Nico Cirasola: addio al regista “console” e punto di riferimento del cinema pugliese

Il cineasta è deceduto improvvisamente mentre era a Roma con sua moglie Lucia

È morto Nico Cirasola: addio al regista “console” e punto di riferimento del cinema pugliese

Il cineasta è deceduto improvvisamente mentre era a Roma con sua moglie Lucia

Nico Cirasola

È scomparso stanotte, 3 aprile, Nico Cirasola. Il regista originario di Gravina di Puglia, ma anche sceneggiatore e produttore, esercente e punto di riferimento del cinema pugliese, avrebbe compiuto settantadue anni il prossimo 29 maggio. Costretto a fare i conti con una grave malattia, dalla quale era guarito, è deceduto improvvisamente mentre era a Roma con sua moglie Lucia.

Nico Cirasola si interessa da giovanissimo al mondo del cinema e nel 1982 cura il libro Da Angelo Musco a Massimo Troisi. Il cinema comico meridionale” per Edizioni Dedalo. Debutta a 38 anni, accanto a Renzo Arbore, in Odore di pioggia (1989).

In seguito continua a far coesistere regia e recitazione in Corsica (1991) e in Da do da (in dialetto pugliese significa: “da qua a là”, 1994). Recita, quindi, nel 1995 in due film: in Un altro giorno ancora interpreta un portiere d’albergo e ne L’estate di Bobby Charlton ha il ruolo di cameriere. Nel 2000 è l’interprete di Sangue vivo.

Dopo queste esperienze, decide di ritornare alla regia con Albania blues (2000), poi con Bell’epoker (2003–2004) ed infine con Focaccia blues (2009). In questi lavori si distingue per lo stile asciutto relativamente a scene, ambienti, personaggi, narrazione e dialoghi. Nel 2010 firma il corto Signor Gi Bi, sulla vita di Gino Boccasile. Il suo ultimo film è Rudy Valentino – Divo dei divi, del 2017.

Il regista pugliese, originario di Bitonto e suo corregionale, Pippo Mezzapesa, nel ricordare Cirasola ha scritto su Facebook quanto segue, in un bel post di ricordo, affetto e commiato anch’esso asciutto e misurato, che sarebbe sicuramente piaciuto al regista: «Vent’anni, avevo appena girato un cortometraggio e dovevo andare a Roma per cercare qualcuno che mi aiutasse a fare il telecinema per poi iniziare il montaggio (passaggi tecnicoromantici legati alla pellicola, che chi ha iniziato a fare cinema con il digitale non può comprendere…).

Approfittai di un passaggio a bordo della tua Volvo rossa. Il percorso Bari-Roma, da casello a casello, di solito si fa in circa 4 ore. Tra racconti sognanti, improbabili scorciatoie, panini con la bufala, soste in luoghi incredibili, incontri con viandanti che sembravano usciti dai tuoi film, quel viaggio durò quasi 10 ore… perché per te l’approdo era assolutamente secondario. Contava il viaggio.
Buon viaggio, caro Nico».

«Regista tra i più appassionati, tentò strade assolutamente indipendenti per raccontare storie della sua terra – è il ricordo dall’Anac (associazione degli autori del cinema e dell’audiovisivo), di cui Cirasola, “console del cinema pugliese” presso l’associazione, era socio da oltre trent’anni – Amico cordiale e generoso di tutti, lo fu in particolare di Tonino Zangardi, con il quale ebbe una intensa collaborazione artistica. Ci mancherà molto».

«Sei stato autore, attore, esercente, produttore, collezionista, talent scout, organizzatore di eventi– è il messaggio che ricorda Cirasola sulla pagina Fb dell’Apulia Film Commission – Consideravi il cinema arte allo stato puro, ma anche industria ed economia. È una brutta giornata per il cinema pugliese, da oggi il nostro mondo, le nostre proiezioni, i nostri incontri saranno più tristi».

«Nico Cirasola è stato un uomo di cinema a tutto tondo, una figura eccentrica e irregolare che si è misurata con la scrittura, la regia, l’interpretazione e la produzione – afferma il sindaco, Antonio Decaro in una nota – Un entusiasta, un artigiano del cinema, un uomo profondamente legato a questa terra, ai suoi volti e alle sue storie. Con ‘Odore di pioggia’ ci ha regalato un insolito racconto on the road di una Puglia mitica, mentre con ‘Focaccia blues’ ha firmato un documentario che è un piccolo gioiello sul conflitto tra locale e globale declinato sui temi dell’alimentazione. Di Nico Cirasola mi hanno sempre colpito la vitalità, la capacità di innamorarsi di progetti sempre nuovi, lo sguardo libero e originale con cui ha guardato il mondo e ha scelto di vivere la sua vita. Nel suo lavoro si è circondato dei migliori attori pugliesi, ma molti sono anche i protagonisti della scena nazionale apparsi nei suoi film. Oggi Bari perde un testimone sensibile e originale: ai suoi familiari e a chi gli ha voluto bene giunga l’abbraccio di tutta la città».

Foto: Getty (Elisabetta A. Villa/WireImage)

Fonte: La Repubblica, Pippo Mezzapesa (Facebook), Bari Today, Apulia Film Commission (Facebook)

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