È morto Roger Corman: addio al mitico e influente regista americano, pioniere dei b-movie
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È morto Roger Corman: addio al mitico e influente regista americano, pioniere dei b-movie

«I suoi film erano rivoluzionari e iconoclasti e catturavano lo spirito di un'epoca. Quando gli è stato chiesto come gli sarebbe piaciuto essere ricordato, ha risposto: "Ero un regista, proprio questo"», ha detto la famiglia Corman in una nota, salutando il padre putativo di un'intera generazione di registi e mente cinematografica geniale

È morto Roger Corman: addio al mitico e influente regista americano, pioniere dei b-movie

«I suoi film erano rivoluzionari e iconoclasti e catturavano lo spirito di un'epoca. Quando gli è stato chiesto come gli sarebbe piaciuto essere ricordato, ha risposto: "Ero un regista, proprio questo"», ha detto la famiglia Corman in una nota, salutando il padre putativo di un'intera generazione di registi e mente cinematografica geniale

Roger Corman morto

Il cinema mondiale perde uno dei suoi più illuminanti e influenti pionieri: ci ha lasciati infatti Roger Corman, leggendario re dei b-movie, incontenibile ed eclettica figura di culto presso i cinefili di tutto il mondo, nonché maestro di bottega di alcuni dei più grandi registi contemporanei e vera eminenza grigia “occulta” (ma solo per chi non conosceva da vicino il suo genio) del cinema USA. 

Corman, che ha diretto e prodotto centinaia di film a basso budget e ha scoperto future star del settore come Jack Nicholson, Martin Scorsese e Robert De Niro, si è spento alla veneranda età di 98 anni lo scorso 9 maggio nella sua casa di Santa Monica, in California, circondato dai suoi familiari, come ha confermato oggi la famiglia stessa a Variety.

I suoi film erano rivoluzionari e iconoclasti e catturavano lo spirito di un’epoca. Quando gli è stato chiesto come gli sarebbe piaciuto essere ricordato, ha risposto: “Ero un regista, proprio questo”, ha riferito la famiglia in una nota.

L’impero di Corman, composto dalle sue case di produzione New World Pictures e Concorde/New Horizons, era un industria redditizia che lavorava a colpo sicuro e a spron battuto, specializzandosi in breve tempo in film di genere a basso budget – horror, azione, fantascienza, anche alcuni per famiglie – e fungendo da cruciale factory e laboratorio di idee per un’intera generazione, che riconobbero in Corman un nume tutelare, un vate e un maestro.

I suoi primi fiori all’occhiello da tenere a battesimo, regalando loro il debutto, quando erano ancora sconosciuti, furono proprio i già citati Nicholson (La piccola bottega degli orrori) e De Niro-Scorsese (America 1929 – Sterminateli senza pietà), oltre a Francis Ford Coppola (Terrore alla 13ª ora), l’attrice Ellen Burstyn, lo sceneggiatore Robert Towne, senza dimenticare altri importanti cineasti per i quali Corman fu come un padre quali Jonathan Demme, Joe Dante, Peter Bodganovich

Quando Corman ricevette un Oscar alla carriera alla prima cerimonia dei Governors Awards dell’Academy nel novembre 2009, Ron Howard gli rese omaggio per aver assunto donne in lavori chiave e creativi, nonché per aver assegnato loro ruoli importanti, e Walter Moseley ha affermato che Corman aveva offerto “una delle poche porte aperte”, guardando oltre l’età, la razza e il genere.

Nato a Detroit il 5 aprile 1926, Corman si trasferì con la famiglia nel 1940 a Los Angeles. Ha frequentato la Beverly Hills High School e poi la Stanford University, specializzandosi in ingegneria. Aveva ammesso lui stesso che l’arrivo in California era stato determinata per farlo innamorare perdutamente del cinema: “Non potevo non essere interessato ai film, essendo cresciuto dove sono cresciuto“.

Il servizio militare durante la seconda guerra mondiale e la sua istruzione (frequentò anche Oxford per un semestre, studiando letteratura inglese) rallentarono la sua carriera nel cinema. Dopo Stanford lavorò per quattro giorni alla U.S. Electric Motors e poi cercò di entrare nel business lavorando come fattorino, smistatore di posta e in seguito in qualità di revisore di sceneggiature presso la 20th Century Fox.

Edgar Allan Poe, autore prediletto di Corman, fu alla base di un fortunatissimo ed epocale franchise cormaniano inaugurato dal film I vivi e morti nel 1960, tratto dal racconto La caduta della casa degli Usher e da lui stesso diretto, e proseguito con 8 successi tutti a basso budget come La tomba di Ligeia e La maschera della morte rossa: film che rilanciarono icone del cinema dell’epoca come Boris Karloff, Vincent Price, Basil Rathbone e Peter Lorre e che sono ancora oggi dei classici del genere. In 70 anni di carriera, ha prodotto oltre 300 film e ne ha diretti più di 70.

Corman ha detto la sua negli Stati Uniti anche come distributore di cinema arthouse: la sua fame di film d’autore è iniziata nel 1972 con Sussurri e grida di Bergman ed è continuata con Sinfonia d’autunno dello stesso regista, Adele H. – Una storia d’amore di Truffaut, Amarcord di Fellini e Fitzcarraldo di Herzog. Ha reinventato il marketing di questi titoli d’autore, proiettandoli in una più ampia varietà di luoghi e offrendo al pubblico lontano dalle principali città un assaggio di quel cinema mondiale di cui non aveva magari potuto godere in precedenza.

Nel 1990 Corman pubblicò le sue memorie in un libro dal titolo “Maverick: How I Made 200 Movies in Hollywood and Never Lost a Dime”, traducibile con “Anticonformista: come ho realizzato 200 film a Hollywood e non ho mai perso un centesimo”.

Era noto anche per i camei nei film dei registi di successo che avevano iniziato con lui, apparendo, ad esempio, tra i tantissimi casi in cui apparve sul grande schermo, ne Il silenzio degli innocenti Philadelphia di Demme, Apollo 13 di Howard, Il Padrino – Parte III di Coppola. Nel 1998 ha ricevuto il primo Producers Award mai assegnato dal Festival di Cannes. Nel 2006 Corman ha ricevuto il David O. Selznick Award dalla Producers Guild of America. Nel 2010 gli era stato tributato l’Oscar alla carriera, mentre nel 2016 il Pardo d’onore alla carriera del festival di Locarno. 

L’anno scorso, Corman è stato onorato dal Los Angeles Press Club con il Distinguished Storyteller Award, in riconoscimento del suo contributo all’industria cinematografica. Corman lascia la moglie, la produttrice Julie Corman, e le figlie, Catherine e Mary.

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