Giù le mani dai draghi di George R.R. Martin! L’autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è sempre pronto a spendere una buona parola per gli adattamenti dei suoi romanzi, ma anche per far notare qualche errore o incongruenza negli stessi. Lo ha dimostrato ora con un nuovo post sul blog, in cui ha parlato approfonditamente di un dettaglio visto anche nella seconda stagione di House of the Dragon.
Dopo l’episodio Il drago rosso e il drago dorato, infatti, le mitologiche creature sono tornate protagoniste in grande stile. L’autore, oltre a lodare la battaglia che ha coinvolto i personaggi di Aegon II, Aemond e Rhaenys, ha voluto però puntualizzare una cosa. Dopo aver elencato alcuni famosi draghi apparsi in film e serie – come Eragon, How to train your dragon, Dragonheart e ovviamente Smaug da Lo Hobbit – ci ha tenuto infatti a far notare che i suoi draghi hanno due zampe. Solo due, mai quattro.
Perché questa specifica? George R.R. Martin ce l’ha con un errore partito dal Trono di Spade e proseguito poi in House of the Dragon, ovvero lo stemma della casata Targaryen. Benché i draghi di A Song of Ice & Fire siano tecnicamente delle viverne (due zampe e grosse ali che fungono da arti superiori), ad un certo punto della serie principale lo stemma è stato modificato per aggiungerne altre due, precisamente quando Daenerys Targaryen salpa con la sua flotta verso il Vecchio Continente.
«Qualcuno è diventato sbadato, immagino» ha scritto nel post, per poi proseguire: «Oppure qualcuno ha aperto un libro di araldica e ne ha letto quanto basta per rovinare tutto. Un po’ di conoscenza è una cosa pericolosa. Un paio d’anni dopo, House of the Dragon decise che l’araldica doveva essere coerente con Game of Thrones, ma scelse il sigillo sbagliato anziché quello giusto. Il suono che avete sentito era il mio urlo: “No, no, no”. Quelle dannate gambe in più si sono persino insinuate nelle copertine dei miei libri, nonostante le mie strenue obiezioni».
Segue poi una lunga disamina sul perché sia importante che nel suo mondo i draghi siano rappresentati proprio in quel modo, un appello che probabilmente ormai andrà inascoltato persino dagli autori della serie spin-off che sta appassionando i fan. Povero George R.R. Martin!
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Fonte: Not a Blog
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