Scarlett Johansson ha criticato duramente la Hollywood Foreign Press Association, associazione che organizza ogni anno la serata dei Golden Globe.
L’attrice ha espresso le sue durissime considerazioni sulla HFPA, organizzazione formata da giornalisti professionisti e che raccoglie la stampa estera di Hollywood, in un’intervista concessa a The Wrap: «Come attore, quando promuovi un film, ti chiedono di partecipare alla stagione dei premi andando a conferenze stampa e cerimonie. In passato, ciò comportava il fare i conti spesso con domande sessiste e commenti di certi membri della HFPA, che erano al limite della molestia sessuale. È il motivo per cui per anni mi sono rifiutata di partecipare alle loro conferenze. È un’organizzazione alla quale individui come Harvey Weinstein davano legittimità per ambire all’Oscar, e il resto dell’industria si adeguava».
Aggiunge l’attrice: «Finché non avverranno cambiamenti necessari e fondamentali all’interno dell’organizzazione, ritengo che sia il momento di fare un passo indietro rispetto alla HFPA, concentrandoci sull’importanza e la forza dell’unione all’interno dei nostri sindacati e dell’industria nel suo complesso».
A essere duramente discussi, a proposito della HFPA, sono i criteri di selezione e accesso, ritenuti conservatori, e alcuni presunti comportamenti discriminatori: erano stati sollevati, ad esempio, i casi di aspiranti membri non bianchi le cui candidature erano state rifiutate.
A finire nell’occhio del ciclone era stato anche il regolamento che escludeva dalla categoria di miglior film i titoli di produzione americana ma parlati in altre lingue, permettendo loro di concorrere solo nella categoria di miglior straniero (come nel recente caso di Minari, vincitore quest’anno). Un membro, poi sospeso, in una mail aveva bollato il movimento Black Lives Matter come «un’organizzazione dedita all’odio».
«Non abbiamo lavorato con la HFPA da quando sono stati sollevati questi problemi e, come il resto dell’industria, ci aspettiamo una risposta più incisiva per cambiare la nostra posizione», ha detto il capo degli studi Amazon Jennifer Salke, facendo eco a una lettera di Ted Sarandos, responsabile dei contenuti di Netflix. Per il boss del colosso di streaming di Los Gatos sono inaccettabili i tempi (l’arco temporale designato è di ben 18 mesi) che la HFPA si è data per incrementare l’inclusività dei suoi membri del 50% (degli 86 giornalisti che compongono l’associazione, nessuno è nero).
Foto: Getty (Amy Sussman/Getty Images; Getty)
Fonte: The Wrap
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