Ecco come sarebbe stata la Wonder Woman di Michelle MacLaren
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Ecco come sarebbe stata la Wonder Woman di Michelle MacLaren

Nei dettagli, il progetto epico della regista e i motivi dell'abbandono del progetto

Ecco come sarebbe stata la Wonder Woman di Michelle MacLaren

Nei dettagli, il progetto epico della regista e i motivi dell'abbandono del progetto

Ormai è ufficiale: la regista del futuro adattamento cinematografico di Wonder Woman sarà Patty Jenkins, dopo il forfait di Michelle MacLaren (Il Trono di Spade), che ha lasciato Warner Bros. per divergenze creative. La sorpresa e la delusione sono state forti, e ci chiediamo ancora perché con la MacLaren non abbia funzionato, dal momento che il suo sarebbe stato un ruolo molto importante: sviluppo e regia di un progetto, che già nel passato è stato molto travagliato, quasi maledetto.

Variety scrive che la visione della regista era molto differente da quella dello studio. La MacLaren vedeva la pellicola come un epico racconto delle origini, sulla falsariga di Braveheart. Invece, la Warner Bros. voleva una storia spinta dal personaggio con poca presa sul lato action. Nell’articolo si sostiene che lo studio fosse sempre più preoccupato riguardo al fatto che la MacLaren fosse al timone di una produzione piena di azione su larga scala, benché ella avesse dimostrato una grande padronanza della tensione in Breaking Bad e si fosse ben destreggiata sui set enormi di Il Trono di Spade. Insomma, una preoccupazione decisamente infondata, e forse pure un po’ stereotipata. Anche se può essere che lo studio volesse un film meno fortemente e violentemente action, dopo Batman v Superman: Dawn of Justice.

Su Badass Digest troviamo ulteriori informazioni, riferite a una problematica temporale: Zack Snyder voleva un film di Wonder Woman ambientato durante la Guerra di Crimea, mentre la MacLaren durante la Prima Guerra Mondiale. Inoltre, la regista pensava di rendere il fidanzato della protagonista, Steve Trevor, la classica damigella in difficoltà, come ribaltamento dei ruoli di genere, un’idea che a quanto pare stava andando troppo al di là, per lo studio.

Giustamente, comunque, Collider evidenzia una serie di perplessità legate al timore della Warner Bros. che la MacLaren non avrebbe saputo tenere le redini di grandi scene d’azione, giacché arrivava al film con lo stesso background di Alan Taylor, autore di Thor: The Dark World (anche lui regista di alcuni episodi di Il Trono di Spade). Vedremo, ora, come se la caverà la Jenkins con il cinecomic (previsto per il 2017).

Fonte: Collider

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