Edgar Wright è alle prese con la promozione di Baby Driver, che segna il suo ritorno dietro la macchina da presa, dopo il trauma rappresentato da Ant-Man. Il regista avrebbe infatti dovuto dirigere il progetto della Marvel dopo diversi anni di lavoro (lo sviluppo era partito nell’aprile 2006), ma l’ha abbandonato proprio quando era ormai in procinto di iniziare la sua avventura sul set.
Dall’uscita in sala del film con protagonista Paul Rudd, poi realizzato da Peyton Reed con Adam McKay alla sceneggiatura, sono passati due anni e il regista della trilogia del Cornetto è tornato desso a soffermarsi sui motivi per cui si concretizzò la sua rinuncia. Wright rimase accreditato come sceneggiatore e autore della storia insieme a Joe Cornish, ma la sua delusione è naturalmente ancora tangibile.
Delle dichiarazioni che arrivano in contemporanea con il licenziamento di Phil Lord e Chris Miller, registi dello spin-off su Han Solo, da parte della LucasFilm, che ha affidato il progetto a Ron Howard dimostrandosi poco aperta a venire incontro alla libertà creativa richieste dai due registi. A suo tempo anche il caso Wright era stato liquidato con la formula standard da sempre tirata in ballo in queste spinose situazioni, ovvero “divergenze creative”.
«Penso che la risposta più diplomatica che posso dare – ha detto Wright a Variety – è che io volevo fare un film Marvel, ma non penso che la Marvel volesse davvero fare un film di Edgar Wright. È stata davvero una decisione straziante dover abbandonare dopo che io e Joe Cornish ci avevamo lavorato così tanto tempo, anche se è buffo quello che la gente dice quando afferma che siamo stati otto anni o più sul progetto. In qualche modo è vero, ma in quell’arco di tempo ho fatto tre film, per cui non poteva trattarsi di un lavoro a tempo pieno. Anche se dopo La fine del mondo ci ho lavorato per un anno intero ed ero lì lì per fare il film».
«All’inizio ero il regista e lo sceneggiatore – continua Wright – poi hanno iniziare a buttare giù un nuovo script ma senza di me. Avendo scritto tutti i miei film, è facile immaginare quanto sia stato difficile accettare una cosa del genere per me. Così, di punto in banco, diventi un regista che viene assoldato solo per svolgere un compitino come un altro, quindi sei emotivamente meno coinvolto e a un certo punto inizi a chiederti: “Cosa ci faccio qui?”».
Il sequel in arrivo, Ant-Man and the Wasp, sarà ancora diretto da Peyton Reed.
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