Eh lo so, da piccole ci si innamora sempre di divi del cinema irraggiungibili, belli e dannati, imprevedibili. Succede a tutte e tutti, ed è successo anche a me. Io, ad esempio, mi ero innamorata di Nightmare e di Freddy Krueger, ma innamorata davvero. Non riuscivo a credere che tutti i personaggi del fi lm non capissero come Freddy avesse bisogno di loro per essere liberato e che era costretto a essere cattivo. Cioè, questo era quanto mi raccontavo io, un po’, forse, anche per avere meno paura e per sopportare il terrore. E che fosse proprio questa la ragione che mi aveva fatto innamorare di Freddy, come nel più classico caso di “sindrome di Stoccolma”? Ricordo poi vividamente un preciso passaggio di Nightmare 4 in cui una delle protagoniste viene trasformata in uno scarafaggio. Io avevo molta paura degli scarafaggi, mi impressionavano, e da piccina, la notte, avevo la sensazione di sentirli zampettare per casa (follia pura perché in realtà non c’erano). Bene, quella scena, dove pian piano le braccia si trasformavano in zampe, le orecchie in antenne e la testa in scarafaggio, quella scena mi sconvolse a tal punto da pensare che forse anche quegli insetti avevano una vita, che erano qualcuno prima ancora di essere scarafaggi, e che non erano felici di dover correre di notte in mezzo alla polvere del mio pavimento. Insomma, provai empatia per loro e da quel momento smisi di temerli. Ero piccola e molto fantasiosa. Comunque. Freddy ha fatto anche tante cose buone, come si suol dire, e io sono tanto contenta di festeggiare questo suo quarantesimo compleanno!
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