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Emilia Clarke, la star di Game of Thrones racconta il suo dramma: «Una parte del mio cervello non funziona più»

L'attrice di Game of Thrones ha rivissuto i problemi di salute del 2011 e 2013 durante la promozione del suo spettacolo teatrale a Londra

Emilia Clarke, la star di Game of Thrones racconta il suo dramma: «Una parte del mio cervello non funziona più»

L'attrice di Game of Thrones ha rivissuto i problemi di salute del 2011 e 2013 durante la promozione del suo spettacolo teatrale a Londra

Emilia Clarke
«Dopo due aneurismi un parte del mio cervello non è più utilizzabile: è straordinario che io sia in grado di parlare»: l’attrice Emiia Clarke è tornata a parlare dei suoi problemi di salute durante un’intervista al programma Sunday Morning della BBC per promuovere lo spettacolo Il gabbiano di Anton Cechov, in cui interpreta Nina e che porterà all’Harold Pinter Theatre di Londra (la commedia teatrale, che ha anche prodotto, segnerà il debutto dell’attrice nei teatri del West Est). La star de Il trono di spade ha raccontato più nel dettaglio cosa le accadde durante la lavorazione della serie HBO: il primo dei due aneurismi avvenne nel 2011, mentre il secondo nel 2013. «Il dolore è stato tremendo ed è stato incredibilmente utile che Game of Thrones mi desse uno scopo per recuperare in fretta – ha dichiarato, chiarendo come i danni al cervello siano rimasti – Nel momento in cui a una qualsiasi parte del tuo cervello non arriva sangue per un secondo, è sparita. Il sangue trova una via diversa per aggirare, ma poi quel pezzo che manca è come sparito».

L’interprete di Daenerys Targaryen ha ammesso di sentirsi un po’ una miracolata: «Sono nella minoranza, davvero davvero piccola, di persone che riescono a sopravvivervi. Una parte del mio cervello è inservibile ed è pazzesco che io sia in grado di parlare, a volte in modo articolato, e di vivere la mia vita in modo totalmente normale senza alcuna ripercussione». 

L’attrice, oggi 35enne, dopo la sua terribile esperienza ha creato SameYou, una fondazione per aiutare le persone vittime di lesioni cerebrali, ictus e aneurismi. «Ho pensato: “Beh, ecco chi sei. Questo è il cervello che hai”. Quindi non ha senso scervellarti di continuo su ciò che potrebbe non trovarsi lì. Comunque riesco a reggere due ore e mezzo di spettacolo ogni notte senza dimenticarmi una singola battuta. Ho sempre avuto una buona memoria, che è l’unica vera qualità che un attore deve avere… quindi la tua memoria è incredibilmente importante e io la metto alla prova continuamente», ha aggiunto. 

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