Jamie Foxx, che era il protagonista di Django Unchained di Quentin Tarantino nei panni dello schiavo Django, in un’intervista concessa al noto programma The Howard Stern Show aveva parlato della sua esperienza sul set con il regista, definendo il cineasta un autentico tiranno (quell’aneddoto è stato ripreso più di recente da Farout magazine). 

«Era un tiranno. Diceva di non rovinare il suo film. Entrando nel mio camerino mi disse di chiudere la porta e iniziò col criticare il mio modo di fare – raccontava Foxx, a proposito di quanto Tarantino fosse esigente -. Diceva: “Che cos’era quello? Lo sapevo che avrei avuto questo problema e ora ascoltami: devi essere uno schiavo, perché stai interpretando quello. Uno schiavo non è figo, non sa leggere e non arriva con abiti firmati e un jet privato su un set del genere. Non sei Jim Brown, sei solo uno schiavo ora, dopo diventi l’eroe“».

Il film è ambientato nel 1858, negli Stati Uniti del Sud. Il cacciatore di taglie tedesco King Schulz (Christoph Waltz), sulle tracce di due criminali, libera lo schiavo Django (Jamie Foxx) per avere un aiutante, per poi decidere di aiutarlo a ritrovare la moglie Broomhilda (Kerry Washington). I due giungeranno a Candyland, piantagione di cotone in cui furoreggia il crudele latifondista Calvin Candie (Leonardo DiCaprio).

Il film ottenne 5 candidature ai premi Oscar 2013, vincendone due: Christoph Waltz si aggiudicò il miglior attore non protagonista (il secondo dopo quello di Bastardi senza gloria) e Tarantino la miglior sceneggiatura originale, seconda statuetta dopo quella per Pulp Fiction nel 1995.

Che ne pensate delle parole di Jamie Foxx sulla sua esperienza in Django Unchained? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti. 

Foto: Getty (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Fonte: The Howard Stern Show

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