«Era uno stupratore»: il regista di No Time to Die Cary Fukunaga attacca il primo James Bond
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«Era uno stupratore»: il regista di No Time to Die Cary Fukunaga attacca il primo James Bond

Ecco le parole del regista di True Detective che si prepara al debutto dell'attesissimo e 25esimo Bond movie da lui diretto

«Era uno stupratore»: il regista di No Time to Die Cary Fukunaga attacca il primo James Bond

Ecco le parole del regista di True Detective che si prepara al debutto dell'attesissimo e 25esimo Bond movie da lui diretto

Il regista di No Time to Die, il 25esimo e attesissimo film di James Bond, Cary Fukunaga, ha affermato che la versione del personaggio fornita da Sean Connery nei primi film del longevo ciclo era “fondamentalmente” uno stupratore.

Il regista di True Detective, Maniac e Beasts of No Nation ha fatto riferimento in particolare a una scena di Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono) in cui il James Bond di Sean Connery bacia con la forza un’infermiera (interpretata da Molly Peters) che ha respinto le sue avances.

In una sequenza successiva, Bond lascia intendere che potrebbe tacere su qualcosa che le costerebbe il posto di lavoro nel caso in cui acconsentisse a dormire con lui. «Immagino che il mio silenzio possa avere un prezzo», dice. Il personaggio della Peters indietreggia, dicendo: «Non intendi… oh, no», prima che Bond risponda «Oh, sì» e la spinga nella sauna togliendole i vestiti.

«È Thunderball o Goldfinger il film in cui fondamentalmente il personaggio di Sean Connery violenta una donna?– dice Fukunaga – Lei dice “No, no, no” e lui: “Sì, sì, sì”. Oggi non funzionerebbe».

No Time to Die è stato pubblicizzato come il film di Bond con la maggiore parità di potere e voce in capitolo tra i personaggi maschili e quelli femminili. Si vocifera inoltre che Lashana Lynch, che interpreta uno dei due personaggi femminili principali dell’ultimo Bond movie, presumibilmente erediterà la designazione 007 da Bond alla fine del film, diventando lei stessa un Agente Segreto con Licenza di Uccidere. Molti, inoltre, si aspettano che il coinvolgimento di Phoebe Waller-Bridge nel processo di sceneggiatura, iniziato proprio con No Time to Die, possa far avanzare le credenziali femministe di un franchise il cui fascino è stato forgiato in un’era ben precedente a quella attuale.

Daniel Craig, che interpreterà Bond per l’ultima volta in No Time to Die, ha ripetutamente suggerito che il ruolo centrale dovrebbe rimanere maschile e ha dichiarato di recente a Radio Times: «Perché una donna dovrebbe interpretare James Bond quando potrebbe esserci una parte buona come James Bond, ma per una donna?» (ve ne parlavamo qui).

Barbara Broccoli, storica produttrice dei film su 007 dal 1995, ha dichiarato al Guardian: «Bond è un uomo, è un personaggio maschile. È stato scritto come un uomo e ritengo che debba rimanere tale, e questo è quanto. Non dobbiamo cambiare dei personaggi maschili in donne ma semplicemente creare più personaggi femminili e rendere le storie adatte a loro».

La prima mondiale di No Time to Die è prevista per il 28 settembre all’Albert Hall di Londra e il nuovo James Bond non è stato nel frattempo ancora annunciato.

Fonte: The Guardian

Foto: Universal Pictures

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