Il sole splende, e un filo di vento rende il caldo torrido di inizio luglio sopportabile. Public Square, nel cuore della downtown di Cleveland, è vuota e affollata assieme: le strade sono bloccate su tre lati, ma qualcosa sta succedendo davanti alla Old Stone Church che sbuca un po’ incongrua tra due alti condomini di mattoni rossi. Qui il team degli effetti speciali del nuovo Superman di James Gunn sta preparando una grossa esplosione e al contempo sta mettendo in sicurezza l’area. La rivoluzione del DC Universe ad opera dell’autore di I Guardiani della Galassia inizia da qui. Anzi, non proprio da qui. Le riprese sono in corso dalla fine di febbraio (2024, si intende), hanno già toccato la Norvegia e Atlanta, e tra poco si trasferiranno a Cincinnati, dove la stazione dei treni ospiterà la Hall of Justice di Metropolis, una delle tante scelte filologicamente coerenti ai fumetti, a cui Gunn tiene tanto.
Dopo una mattinata intensa in cui abbiamo incontrato parte del cast tecnico e artistico, Gunn si presenta con in mano un frullato di un colore verde intenso, e un’insalata di frutta e verdura che appena si siede appoggia sulle ginocchia. La sua pausa pranzo sarà la nostra intervista. Siamo in uno di quei gazebo coperti da tendaggi neri in cui è possibile osservare al monitor quello che avviene sul set… a distanza di sicurezza dalle esplosioni.
Hai iniziato a lavorare a questo progetto come scrittore, quindi qual è stata la scintilla che ti ha fatto capire che dovevi scrivere la sceneggiatura? sentiva di dover scrivere la sceneggiatura?
Amo Superman e ho sempre amato la DC Comics in generale. E credo che quando anni fa mi si è presentata l’opportunità di scrivere Superman, mi sono detto: “Oh merda, come faccio?”. Sono conosciuto per aver scritto personaggi stravaganti, persone fuori dagli schemi, persone che non sono normali. Per molti versi, ho pensato che Superman fosse il supereroe più normale che ci sia. E quindi come potevo farlo? Era scoraggiante per me. Così mi sono limitato a fare The Suicide Squad. E ho continuato a pensarci, a pensarci e a pensarci. Come poteva funzionare? Credo di averci azzeccato quando ho capito che Superman è l’estraneo e l’outsider per eccellenza, come del resto mi sento anch’io. È una persona davvero buona in un mondo che non è sempre così buono, soprattutto oggi. E com’è Superman in questo mondo di oggi? È lì che ho trovato il mio fuoco, la storia.
Puoi parlarci un po’ del nuovo personaggio, Krypto il supercane? Era nella vostra prima bozza? O come vi è venuta l’idea?
Ho adottato un cane circa due anni fa. Si chiama Ozu, come il regista giapponese. È stato salvato dal giardino di una donna che aveva 60 cani in giardino. Aveva circa un anno. Non aveva mai conosciuto gli esseri umani ed è il peggior cane del mondo. Oggi è molto affettuoso, ma già all’inizio non si fidava delle persone. Scappava da noi, come se si nascondesse. Attaccava tutti. Quando camminavo per la cucina al telefono, mi mordeva e se ero a piedi nudi, mi mordeva i piedi, tanto che dovevo sedermi sul bancone perché non potevo sgridarlo mentre ero al telefono con David Zaslav o altro. Dovevo sedermi e lui allora cominciava a saltare sul bancone per mordermi ancora i piedi. E ho pensato: “Oh mio Dio, e se il peggior cane del mondo avesse dei superpoteri? Quanto sarebbe terribile, terribile?”. Da lì è nato Krypto, che rappresenta al cento per cento la personalità del mio cane.
Quante cose avete dovuto adattare, sapendo che questo sarebbe stato il primo film di un nuovo universo, per farlo funzionare?
Nulla. Non sacrificherò mai il presente per il futuro. Tutto si concentra sempre sulla storia che abbiamo davanti. È la cosa più importante. Abbiamo dei piani di base su ciò che accade in questo universo, ma se qualcosa non va come vogliamo, allora lo cambiamo. Ci sono film e serie televisive che ci hanno colto di sorpresa. Non sapevo necessariamente che Supergirl sarebbe stato il secondo film che avremmo fatto, ma Ana ha scritto una sceneggiatura fantastica, e poi abbiamo trovato un regista fantastico, e faremo quel film perché è il migliore. Altri film sono stati scritti, ma non sono venuti bene. Quindi continueremo a seguire questa strada. Tutto deve essere di qualità, qualunque sia il progetto a cui stiamo lavorando. E questo è più importante che raccontare una grande storia generale…
Per l’intervista completa, vi rimandiamo allo speciale sul numero di Best Movie di febbraio 2025, che troverete disponibile in edicola e anche in versione multimediale e interattiva su iOS e Android grazie a due App dedicate (Best Movie iOS e Android, Best Streaming iOS e Android).
© RIPRODUZIONE RISERVATA