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Eterno Visionario, Michele Placido presenta il suo “Pirandello privato” alla Festa del Cinema di Roma

La dimensione più intima del geniale scrittore e commediografo rivive sullo schermo in questo biopic totalmente sui generis, presentato in anteprima a Roma Film Fest

Eterno Visionario, Michele Placido presenta il suo “Pirandello privato” alla Festa del Cinema di Roma

La dimensione più intima del geniale scrittore e commediografo rivive sullo schermo in questo biopic totalmente sui generis, presentato in anteprima a Roma Film Fest

Eterno VIsionario

Il 7 novembre, nel 90° anniversario del Premio Nobel per la Letteratura a Luigi Pirandello, arriva al cinema Eterno Visionario, diretto e co-sceneggiato da Michele Placido con Matteo Collura e Toni Trupia. Un racconto del geniale scrittore e commediografo siciliano da una prospettiva inedita, incentrata per la prima volta sulla sua dimensione più intima e privata. Riscopriremo così l’autore de Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila come un uomo intrappolato nel rapporto conflittuale con la moglie e con i figli, travolto dalla passione cieca e irrealizzabile per l’attrice Marta Abba, musa e impossibile oggetto di desiderio. E nel frattempo lo seguiremo tra Berlino, Roma e lungo il suo viaggio in treno verso Stoccolma per ritirare il Nobel. Ma soprattutto, vedremo rivivere lui e i suoi affetti più cari attraverso un cast di magnifici attori, da Fabrizio Bentivoglio nella parte del Maestro a Valeria Bruni Tedeschi (la moglie Antonietta Portulano), Federica Luna Vincenti (Marta Abba), fino ai giovani e talentuosi Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo e Michelangelo Placido (rispettivamente i figli Stefano, Lietta e Fausto).

Tutto il cast e naturalmente il regista Michele Placido hanno presentato oggi Eterno Visionario alla Festa del Cinema di Roma. La chiave del film si rivela allora nelle parole del protagonista: «Abbiamo scoperto, partendo da come ci viene insegnato Pirandello a scuola, che ci fanno leggere subito le sue opere ma non ci parlano di lui e della sua vita. E per questo le opere ci arrivano ci arrivano come pirandelliane, aggettivo che in italiano ormai significa “difficili da capire”. La sorpresa vedendo il film è che conoscendo lui e la sua vita ci rendiamo conto di quanto proprio la sua vita sia stata la prima fonte di ispirazione per le sue opere. Senza conoscerla non potremo mai comprenderle. Siamo molto curiosi di vedere cosa succederà alla prima proiezione con le scuole, con gli studenti che lo stanno studiando ora. Sarà questa la vera rivelazione» spiega Fabrizio Bentivoglio.

Ma in Eterno Visionario è fondamentale anche la presenza di Valeria Bruni Tedeschi. «Non era la prima volta che entravo nella stanza da letto di Pirandello e sua moglie – precisa l’attrice – Ci ero già entrata trenta anni fa nel film di Marco Bellocchio, La balia, sempre con Fabrizio. Perciò ho avuto la sensazione di tornare nella loro camera in un’età completamente diversa. La follia di Antonietta che era implosa quando era giovane é ormai completamente esplosa nella vecchiaia. Da fastidio, la mettono nell’ospedale. Mi spaventa molto di quanto la follia ci spaventi, perché la follia non è uno specchio deformante di quello che siamo».
 
«Ci ho messo anni per fare questo film. Ho dovuto raggiungere una certa età. L’età giusta. Prima non avrei saputo ne potuto farlo. Il film è stato sceneggiato da veri conoscitori di Pirandello, un lavoro lungo due anni» aggiunge quindi Michele Placido, mentre gli fa eco l’amico e co-sceneggiatore Matteo Collura: «Mi sono immedesimato in Pirandello e ho intravisto abissi di egoismo e di miseria umana. Mentre scrivevamo Placido Trupia ed io l’abbiamo sentito insieme. Ma lui da attore ha saputo immedesimarsi in quest’uomo che aveva come forza motrice l’infelicità. L’infelicità era la sua vera ispirazione».
 
«È stato incredibile il mio viaggio su Stefano – aggiunge quindi Giancarlo Commare – Ho scoperto quanto soffrisse per non poter aiutare sua madre, sono sempre rimasti un po’ schiacciati dall’ombra potente di Pirandello. È stato uno dei ruoli più difficili ma anche più interessanti della mia vita». E Aurora Giovinazzo aggiunge: «C’era un bellissimo rapporto tra i fratelli che riempiva un po’ l’assenza del padre, rapporto che si è ricreato anche tra noi attori che abbiamo interpretato i figli».
 
E conclude Federica Luna Vincenti, che di Eterno Visionario è sia produttrice che interprete nella parte della musa Marta Abba: «Questa sera in sala ci saranno tutti gli eredi Pirandello e dopo aver visto il film ci hanno chiesto: ma siete stati in casa con i nostri parenti? Questa per noi è la soddisfazione più grande».

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Foto: Daniele Venturelli/WireImage

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