Evan Peters, una star svela retroscena sul discusso stile di recitazione dell'attore: «Mi ha terrorizzata»
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Evan Peters, una star svela retroscena sul discusso stile di recitazione dell’attore: «Mi ha terrorizzata»

L'attore di American Horror Story e la serie su Jeffrey Dahmer è stato definito un «vero apostolo del Metodo»

Evan Peters, una star svela retroscena sul discusso stile di recitazione dell’attore: «Mi ha terrorizzata»

L'attore di American Horror Story e la serie su Jeffrey Dahmer è stato definito un «vero apostolo del Metodo»

evan peters

Nel corso degli ultimi anni, il nome di Evan Peters è emerso numerose volte grazie ad alcune prove di spessore e dal risultato non indifferente. Oltre ad aver interpretato Quicksilver nei film degli X-Men, è stato di recente protagonista della serie Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, grazie alla quale ha vinto premi ma si è attirato anche qualche critica.

Tra i suoi estimatori c’è anche Joan Collins, attrice che con il classe 1987 ha condiviso il set della serie American Horror Story, della quale Peters è stato protagonista in numerose stagioni. Nello specifico, durante l’ottava intitolata Apocalypse e uscita nel 2018, i due hanno interpretato Evie Gallant e Bubbles McGee.

Nel suo libro di memorie, Behind the Shoulder Pads: Tales I Tell My Friends, l’attrice ha ricordato che «Evan Peters, ha avuto il dubbio onore di uccidere Evie Gallant nella maniera più orribile possibile». Joan Collins era abbastanza preoccupata per quella scena e ha deciso di andare sul set un paio di giorni prima per capire come sarebbero andate le cose.

La descrizione della scena, ha detto, era terrificante nonostante lei stessa in carriera abbia girato la sua discreta dose di horror. Per filmarla, è stato usato un manichino con le sue sembianze. Il regista ha dato indicazione a Evan Peters di pugnalarla con il machete in maniera molto violenta, comando che l’attore ha ricevuto alla perfezione – anche troppo.

La star di Dynasty nel libro dichiara che la sua reazione non è esattamente recitata, perché ha avuto davvero paura di come il collega si è comportato durante la scena: «Evan Peters è un vero apostolo del Metodo – ha detto, parlando del suo stile di recitazione -. Si è scagliato verso di me con un’espressione orribilmente minacciosa sul viso, brandendo l’arma alta sopra la testa. Poi ha brandito il machete e lo ha rivolto con forza contro il mio corpo».

Tutto come fa copione, sangue finto incluso. Eppure «Quando Evan mi ha colpito la seconda volta, ho sentito davvero un brivido di terrore lungo tutto il corpo». Come da indicazioni, è rimasta ferma immobile per tutta la scena, ma quella sensazione le è rimasta dentro.

Evan Peters si sta creando una carriera piena di ruoli difficili e controversi, soprattutto per questo genere di film. La sua prova come Jeffrey Dahmer gli è valsa sì un Golden Globes, ma anche critiche da parte dei familiari delle vittime del Mostro di Milwaukee per la natura stessa della serie Netflix di Ryan Murphy, che andrà avanti diventando anche questa antologica.

Cosa ne pensate? Il Metodo in questi casi può essere controproducente ed estremo? Diteci la vostra nei commenti.

Foto: MovieStills

Fonte: Insider

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