Si è svolta stamattina alla Casa del Cinema a Roma la conferenza stampa di presentazione di #EveryChildisMyChild, il collettivo di artisti nato per sensibilizzare l’opinione pubblica e fornire un sostegno concreto alla lotta contro la guerra in Siria, un dramma quotidiano di proporzioni immani che colpisce anche le vite e l’incolumità di tantissimi bambini. Un conflitto complesso e stratificato, che scomoda una serie di rapporti densissimi tra tante forze in campo e che sta segnando nella maniera più sanguinosa possibile il nostro tempo.
Tantissimi gli artisti presenti, a sostegno dell’evento e della causa, che essi stessi hanno sposato con passione: Anna Foglietta, in veste di presidente e di iniziatrice di questo apprezzabile slancio collettivo, Paolo Calabresi, Tosca D’Aquino, Camilla Filippi, Daniele Silvestri, Valeria Bilello, Diane Fleri, Martina Colombari, Fabrizio Frizzi, Massimiliano Bruno, Paolo Genovese, Lino Guanciale, Edoardo Leo, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Edoardo Natoli e Vittoria Puccini. Alcuni di loro hanno anche preso la parola nel corso dell’incontro con la stampa, descrivendo a fondo e con ricchezza di particolari l’iniziativa e la sua genesi, oltre ai risvolti e alle implicazioni presenti e future.
A prendere la parola, per chiarire un po’ la natura dell’operazione, proprio Anna Foglietta: «Di fronte all’ennesimo attacco contro la popolazione siriana abbiamo deciso di gridare il nostro basta, di costituirci parte civile contro questo ennesimo scempio che veniva perpetrato ai danni della popolazione siriana. Non volevamo starci e desideravamo far sentire la nostra voce, per cui abbiamo creato questo gruppo, Banda Larga, che ha coniato questo hashtag, #everychildismychild, che però non è un movimento, né vuole essere un collettivo, infatti tutto quello che ne sta venendo fuori ci fa in verità un po’ impressione».
«Noi non vogliamo essere un movimento – precisa la Foglietta – ma un pensiero, che accompagni le persone durante la giornata, nel corso delle loro attività. Vorremmo che pensassero che ogni bambino del mondo è il nostro bambino e che ci appartiene, al di là delle nostre case e dei nostri figli, dei loro compagni di scuola, dei ragazzi con cui fanno sport. Ognuno di noi ha fatto quella foto con l’hashtag in bella vista, ma poi abbiamo voluto far evolvere il tutto verso qualcosa di diverso. Ero sul set con Vinicio Marchioni quando abbiamo pensato per la prima volta alla cosa e lui mi ha sostenuto per primo, poi la cosa si è allargata».
Vicino alla causa anche Massimiliano Bruno, amico della Foglietta: «Abbiamo questa grande fortuna: avere dei giornalisti che ci ascoltano quando decidiamo di dire qualcosa. Con noi ci sono anche calciatori e sportivi, c’è pure Annabella Sciorra che ci segue dagli Stati Uniti. Essendo un piccolo miracolo quello che abbiamo tra le mani, ovvero il potere di farci ascoltare, credo che nel nostro piccolo possiamo fare davvero qualcosa di molto concreto».
Entusiasta e partecipe anche il regista Paolo Genovese: «Ho la sensazione di fare qualcosa di necessario. Una parola, necessario, che sento spesso nel nostro lavoro a proposito di quello che facciamo, mentre questa è una cosa davvero necessaria, che nasce da dentro. Un’iniziativa così, che raccoglie centinaia di persone e nasce in autonomia, la porti avanti perché vedi accanto a te della gente che vuole lottare per la stessa cosa, non per altro. Il nostro gruppo di artisti vuole portare avanti delle iniziative concrete e realizzabili, tangibili in tutto e per tutto e non velleitarie. Questa è la nostra missione».
L’attore Edoardo Leo, dal canto suo, ci tiene a precisare la natura del tutto istantanea e non organizzata dell’iniziativa: «L’urlo iniziale di Anna era forte, doloroso e appassionato. La cosa che ci unisce di più, a partire dal nome, è la nostra non forma, l’assenza di un’unica direzione, visto che l’hashtag è nato dall’unione di diverse idee in una chat collettiva. Non abbiamo veramente altro motivo per farlo al di là della volontà di tutti di partecipare a questa cosa e ciò, secondo me, è la cosa che ci unisce maggiormente».
Il primo appuntamento importante connesso alla movimentazione di 250 artisti è Every Child is My Child – Live for Syria (qui le prevendite, già aperte), un grande evento dal vivo con cantanti, attori e comici che si terrà su due palchi il prossimo 5 agosto a Vulci, nel parco archeologico di Tarquinia. A proporre il luogo è stato il cantautore Daniele Silvestri: «Ho portato in dote l’idea di un posto che avevo conosciuto l’anno prima e che ho avuto la fortuna di toccare con mano, ovvero il Parco archeologico e naturalistico di Vulci, in Alto Lazio. Un posto molto bello per chiunque lo conosca, abbastanza magico. Un posto decentrato in cui creare il nostro mondo. Su quest’idea si sono uniti tutti e le adesioni sono state in massa, con idee entusiasmanti, incoraggianti e piene del contributo di tante persone, anche da parte di gente da cui non me lo sarei mai aspettato: il cartellone è ancora un cantiere aperto con artisti e nomi che si stanno aggiungendo. Probabilmente sarà molto di più di un concerto, un modo diverso per tutti noi di stare sul palco in tanti, con tanta qualità umana e altrettanta voglia di mettersi in gioco».