Fabbricante di lacrime, l'intervista a Eleonora Fiorini: «Una love story tormentata su guarigione e catarsi»
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Fabbricante di lacrime, l’intervista a Eleonora Fiorini: «Una love story tormentata su guarigione e catarsi»

La sceneggiatrice dell'atteso film Netflix tratto dal fenomeno letterario di Erin Doom ci racconta la genesi del progetto diretto da Alessandro Genovesi che vede Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni nei panni dei due giovani protagonisti

Fabbricante di lacrime, l’intervista a Eleonora Fiorini: «Una love story tormentata su guarigione e catarsi»

La sceneggiatrice dell'atteso film Netflix tratto dal fenomeno letterario di Erin Doom ci racconta la genesi del progetto diretto da Alessandro Genovesi che vede Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni nei panni dei due giovani protagonisti

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Fabbricante di lacrime, l’atteso film tratto dall’omonimo fenomeno letterario teen, è da oggi disponibile in streaming su Netflix per la gioia di tutti i fan del romanzo scritto da Erin Doom nel 2021.

L’opera originale si è rivelata uno dei casi letterari più eclatanti degli ultimi anni raccogliendo fin da subito un grandissimo seguito su Wattpad, piattaforma di autopubblicazione sulla quale l’autrice ha proposto il suo scritto per la prima volta. La popolarità di Fabbricante di lacrime è stata ulteriormente rafforzata dal suo arrivo nelle librerie al quale è poi seguito l’inarrestabile passaparola a mezzo social trainato dalla comunità BookTok su TikTok. A fronte di quasi mezzo milione di copie vendute, il libro si è poi affermato come il romanzo più venduto in Italia nel 2022.

L’annuncio di un adattamento per il piccolo schermo ha inevitabilmente suscitato un grande carico di aspettative tra i fan, impazienti di potersi immergere nuovamente nelle tormentate vicissitudini dei giovani protagonisti, Nica e Rigel, interpretati per l’occasione da Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni.

In occasione del debutto di Fabbricante di lacrime su Netflix abbiamo intervistato la sceneggiatrice del film Eleonora Fiorini, la quale ci ha raccontato il lavoro svolto per portare sul piccolo schermo il romanzo di Erin Doom. Potete leggere a seguire la nostra intervista a seguire qui sotto:

 

Qual è stata la sfida più grande nell’adattare il romanzo originale, e se conoscevi già il fenomeno letterario di Fabbricante di lacrime e la sua genesi già prima di metterci mano.

Non avevo letto il libro prima che me lo proponessero ma sapevo del suo grande successo avendo una figlia ventenne. L’ho letto d’un fiato, ho palpitato per Nica e Rigel da subito.
La sfida più grande, quando si adatta un romanzo, è quella di non tradirne il significato profondo. Pur apportando una tua lettura devi tenere in considerazione che l’opera è stata creata da un’altra persona prima di te. La fase più difficile è stata trovare una misura cinematografica al materiale narrativo denso di suggestioni e tematiche. Il Fabbricante è un libro in cui la forma letteraria diventa contenuto, e in cui predomina un’atmosfera conturbante e avvolgente che non si può ignorare. E’ stato un lavoro certosino condiviso passo passo dai produttori Iginio Straffi e Alessandro Usai, da Paula Boschi, una dei produttori esecutivi, e successivamente dal regista.

 

Hai firmato la sceneggiatura in collaborazione con Alessandro Genovesi, per l’occasione anche regista del film. Che idee vi siete scambiati sul materiale letterario di partenza? Su quali elementi del romanzo avete scelto di concentrarvi maggiormente durante l’adattamento?

Quando scrivo ho uno sguardo registico quindi lavorare con il regista è sempre un arricchimento. Alessandro è arrivato quando avevo già impostato il trattamento e dovevo scegliere cosa tagliare per permetterne un film. Il libro è talmente ricco di spunti che io ne avrei scritto una serie anzi una saga, lo ammetto. Ma al di là del materiale narrativo Fabbricante è una storia d’amore tormentata e potente. Spero siamo riusciti a restituire tutto il portato emotivo di Nica e Rigel.

Eleonora Fiorini

Durante lo sviluppo della storia emerge con forza tutta la portata dei traumi che affliggono tanto i protagonisti quanto i personaggi di supporto. In che modo tali spunti hanno nutrito il vostro lavoro?

Senza dolore non c’è mai storia. In gergo cinematografico la ferita del passato si chiama “fatal flaw”. Il viaggio dell’eroe è sempre il superamento del fatal flaw. Oltre a combattere contro nemici esterni, i personaggi devono combattere contro le proprie ferite e rimarginarle. Solo a quel punto, sono pronti ad affrontare il mondo e a trovare l’amore. La “guarigione” è il tema del libro e del film, e, di conseguenza, essendo il tema portante, riguarda non solo Nica e Rigel ma anche gli altri personaggi.

 

Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni prestano il volto ai due giovani protagonisti Nica Dover e Rigel Wilde. Secondo lei, quali sfaccettature psicologiche dei due personaggi hanno colto maggiormente, e in che modo le hanno poi restituite sullo schermo?

Loro sono perfetti, lei ha un volto pulito ma i suoi occhi hanno dentro tutta l’inquietudine di Nica, lui è, confessiamolo, irresistibile. I produttori e il regista hanno avuto un’ottima idea scegliendo due attori abbastanza nuovi sullo schermo. Entrambi restituiscono a pieno l’animo tormentato, pieno di dolore e passione, dei protagonisti del romanzo.

I personaggi di Fabbricante di lacrime hanno quasi tutti – almeno inizialmente – un rapporto complicato con le proprie emozioni e col vivere appieno la propria emotività. In che modo la storia parla alla Generazione Z e quanto essa è rappresentativa dei traumi e delle angosce vissute dai giovani di oggi?

Come dicevo il tema che più mi è caro del libro è la guarigione, che in questo caso significa liberarsi dalle paure. I ragazzi della generazione Z vivono in un mondo competitivo che non ha più confini, sono bombardati da informazioni e da immagini violente, la scuola (e non gli insegnanti ma il sistema) non sta al passo con i cambiamenti epocali, i genitori spesso sono pieni di problemi. C’è mancanza di punti di riferimento e questo fa aumentare ansie e panico, si ha paura non solo del futuro ma anche del presente, di amare e di essere felici. Nica e Rigel, con il loro vissuto traumatico, incarnano questo disagio. Nell’arco della storia i due personaggi combattono le loro paure e vincono, quindi spero che il film comunichi quanta forza può esserci in ognuno di noi.

Il film è prodotto anche da una figura cardine del fantasy italiano come Iginio Straffi. Com’è stato collaborare con lui e che apporto creativo ha dato al progetto?

Iginio Straffi è un produttore al passo con i tempi, che intuisce ciò che piace ai giovani. Intanto dobbiamo essergli grati per aver deciso di fare un film da Il Fabbricante. Una scelta molto coraggiosa e non scontata, essendo il libro così letto. Da vero produttore ha seguito tutte le fasi della lavorazione. Le suggestioni visive più forti, visionarie e simboliche, le ha suggerite lui.

Cosa devono aspettarsi i moltissimi fan e lettori del romanzo da questo adattamento?

Di essere rapiti dalle atmosfere, risucchiati dalle parole conturbanti dei due protagonisti, palpitare per Nica e Rigel, entrare nel loro dolore più ancestrale e insieme a loro superarlo per risvegliarsi alla fine sentendosi più forti. Devono vivere un’esperienza catartica, a questo servono la letteratura e il cinema.

A seguire qui sotto potete leggere la sinossi ufficiale di Fabbricante di lacrime:

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si racconta da sempre una leggenda: quella del Fabbricante di Lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo sogno più grande, sta per avverarsi: i coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, suona il pianoforte come un demone
incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune, la convivenza tra loro sembra impossibile… ma gentilezza e rabbia sono solo due diversi modi di combattere il dolore e saranno destinati a diventare l’una per l’altro proprio quel Fabbricante di Lacrime della leggenda.
Al Fabbricante non puoi mentire e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza che li attrae che si chiama amore.

Basato sull’omonimo romanzo di Erin Doom, il film è stato prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai. La sceneggiatura è stata curata da Eleonora Fiorini, affiancata da Alessandro Genovesi il quale è stato inoltre coinvolto nel progetto come regista.

Nel cast sono presenti Caterina Ferioli (Nica), Simone Baldasseroni (Rigel), Nicky Passarella (Billie), Alessandro Bedetti (Lionel), Roberta Rovelli (Anna), Orlando Cinque (Norman), Sabrina Paravicini (Margaret), Eco Andriolo (Adeline) e Sveva Romana Candelletta (Miki).

Prodotto da Colorado FIlm, Fabbricante di lacrime è disponibile in streaming su Netflix a partire da oggi, giovedì 4 aprile.

Leggi anche: Fabbricante di lacrime, provate a non commuovervi col trailer ufficiale del film Netflix

Foto: Netflix / Loris T. Zambelli / Giulia Palladino

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