Fallout, la nuova serie Prime Video che adatta la celebre saga di videogiochi di ruolo, si apre con immagini terribili di un attacco nucleare a Los Angeles. È l’inizio della Grande Guerra che costringe l’umanità a nascondersi nei Vault, o a fare tutto il necessario per sopravvivere nella Zona Contaminata: uno scenario che dalla metà del secolo scorso a oggi affascina e terrorizza allo stesso modo.
Dallo scoppio delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, le terribili armi non sono state più usate, ma la minaccia è costante e lo abbiamo visto anche durante il recente conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo le ultime rilevazioni, nel mondo ci sono poco più di 12.000 testate nucleari e circa 11.000 sono divise tra Russia e Stati Uniti (poi Cina, Francia, Regno Unito, Pakistan, India, Israele e Corea del Nord). Una spada di Damocle sull’umanità, che ha spinto i governi di tutto il mondo a elaborare piani per rispondere prontamente in caso di attacco. Anche l’Italia ha il suo: cosa accadrebbe in caso di rischio nucleare?
Il Piano Nazionale di difesa civile è stato aggiornato l’ultima volta a marzo del 2022 (potete leggerlo QUI): è di competenza del Ministero dell’Interno e delle prefetture, esercitata attraverso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, e ad assicurare il coordinamento con le amministrazioni dello Stato è la Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile (Citdc). Contiene le strategie di prevenzione e pianificazione mirate al soccorso, a definire le minacce e individuare le misure da adottare in caso di attacco nucleare.
Nel piano, in realtà, sono previste diverse ipotesi: diversi punti sono dedicati al caso di incidenti in centrali nucleari poste a più o meno di 200 km dai confini italiani, ma non mancano sezioni che prevedono il ricorso a ordigni nucleari sul suolo italiano – uno scenario simile a quello di Fallout, quindi. Vengono distinti due tipo di rischio: N (attacco nucleare) e R (attacco radiologico) e considerati scenari che vanno dal rilascio di una sostanza in un luogo affollato, al ricordo ad una bomba sporca o lo scoppio di una vera e propria bomba atomica.
Per ogni scenario è prevista una pianificazione a livello provinciale, con l’indicazione di siti sensibili e infrastrutture critiche che devono essere monitorati, come ad esempio depositi di scorie o di ordigni (nell’aeroporto di Ghedi, nel bresciano, sono conservate circa 20-40 testate atomiche secondo il concetto NATO di Nuclear sharing), basi militari e ospedali. Il piano indica le strade che è sicuro percorrere, le zone in cui organizzare tendopoli e strutture di soccorso, così come l’elenco dei depositi di materiale utile alla gestione dell’evento, dove trovare medicinali, cibo e carburante.
Per quanto riguarda le contromisure, in caso di attacco nucleare il piano prevede l’utilizzo dello iodio stabile per impedire quello radioattivo si fissi alla tiroide, mentre alla cittadinanza viene imposto il riparo al chiuso, lontano da porte e finestre. Qualora invece, magari a causa dello scoppio di un ordigno nucleare, i valori di radioattività fossero troppo alti, ci sono protocolli ben definiti che prevedono l’evacuazione della popolazione, ma anche indicazioni sui luoghi e le modalità per assicurare la continuità dell’azione di governo, per proteggere la capacità dell’Italia di rispondere all’emergenza e non mandare a rotoli l’economia, la produttività e la logistica del Paese.
Sul territorio sono inoltre presenti cinque stazioni Remrad di pronto allarme della radioattività, sparse in località scelte per coprire le più probabili vie d’ingresso di una nube radioattiva proveniente dall’estero, così come una rete Gamma composta da 61 rilevatori di radioattività in aria. La cessazione dell’emergenza, infine, sarebbe comunicata alla popolazione attraverso il sito internet e i canali social del Dipartimento, nonché tramite i media e il Contact Center del Dipartimento dopo diverse fasi di allarme ed attenzione.
Insomma, in caso di un disastro come quello che dà il via a Fallout esiste un piano italiano per cercare di affrontare quella che, senza dubbio, sarebbe un’emergenza terribile e tragica allo stesso tempo. Nessun Vault, nessun Pip-Boy e, si spera, niente mostri da affrontare, ma una serie di azioni da intraprendere per fronteggiare il disastro. Potete leggere il piano completo a QUESTO LINK.
Leggi anche: Fallout non basta: gli altri RPG che vogliamo vedere adattati (e quelli perfetti come sono)
Foto: Prime Video
© RIPRODUZIONE RISERVATA