Spellbound, il nuovo film d’animazione di Skydance Animation, distribuito in tutto il mondo da Netflix, è finito nel mirino di una nuova polemica online a causa della sua tematica “controversa”. La pellicola per bambini, diretta dalla co-regista di Shrek Vicky Jenson, ha infatti attirato le critiche di una parte delle famiglie conservatrici americane a causa della decisione di trattare il tema del divorzio.
ATTENZIONE: Spoiler sul film!
Il film segue le avventure della principessa Ellian, erede al trono del magico paese di Lumbria, che cerca di sciogliere una maledizione ricaduta sui suoi genitori, il re Solon e la regina Ellsmere. I due sono stati trasformati in due grandi e buffi mostri, e non ricordano più nulla del loro passato o della figlia. Nel corso della storia, Ellian scopre che a causare l’incantesimo sono stati i loro costanti litigi. E così i genitori, una volta riacquistati i ricordi, decidono di divorziare per il bene della famiglia. Nonostante la sofferenza, la ragazzina accetta infine la loro scelta, consapevole che l’amore che provano per lei non cambierà mai.
Il film utilizza chiaramente la metafora della trasformazione in mostro per aiutare i più piccoli a elaborare il trauma di un momento delicato come quello della separazione dei genitori. Ma questa scelta non è piaciuta a tutti, a giudicare dai commenti sui principali aggregatori online, che sono sulla falsariga di: «uno stupido stratagemma per normalizzare il divorzio agli occhi dei bambini. Non normalizzatelo. Non è normale».
E, a quanto pare, la polemica ha raggiunto persino la regista del nuovo film Netflix, che in questi giorni ha diffuso una dichiarazione ufficiale per spiegare le motivazioni alla base della tematica. «È assurdo. Nei film d’animazione si possono benissimo uccidere i genitori, ma non sia mai che si lascino – ha ribattuto Vicky Jenson -. Anche allo studio c’è sempre stato un certo nervosismo riguardo il finale della nostra storia».
Nonostante le critiche di alcuni conservatori e tradizionalisti, Jenson ha difeso a spada tratta la conclusione di Spellbound: «Rimanere fedeli all’idea originale era importantissimo per noi. Non volevamo fare una cosa alla Genitori in trappola, volevamo una rappresentazione realistica dell’impatto che ha il divorzio sulle famiglie. Ellian non sa come mai i suoi genitori sono stati trasformati in mostri e pensa di dover sistemare tutto. Come lei, molti bambini pensano che sia colpa loro o pensano di dover aggiustare le cose. Ma se c’è l’amore, esiste ancora la famiglia, anche se non si vive più tutti insieme. Nessuno di noi voleva cambiare questo finale, ma è stato molto difficile trovare qualcuno che lo proponesse al pubblico. È fantastico che Netflix abbia trovato il coraggio infine di distribuirlo e che finalmente ora il pubblico possa vederlo».
E voi che ne pensate? Per farvi un’idea migliore, Spellbound vi aspetta su Netflix.
Fonte: MovieWeb
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