Far East 2012: You Are the Apple of My Eye, alla scoperta della superstar d'oriente Giddens
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Far East 2012: You Are the Apple of My Eye, alla scoperta della superstar d’oriente Giddens

Autore di videogames, canzoni pop, programmi TV, manga e spettacoli teatrali. A Udine ha presentato una commedia romantica per adolescenti

Far East 2012: You Are the Apple of My Eye, alla scoperta della superstar d’oriente Giddens

Autore di videogames, canzoni pop, programmi TV, manga e spettacoli teatrali. A Udine ha presentato una commedia romantica per adolescenti

Ecco a voi Giddens Ko, celeberrima “pop star” di Taiwan, nel senso di protagonista della cultura popolare: romanziere, creatore di manga, scrittore per il web, la TV, il teatro, autore di canzoni e videogiochi, Giddens in patria è considerato un fenomeno da studiare, un compulsivo della narrazione capace di pubblicare 14 libri in poco più di un anno.
Qui a Udine, al Far East Festival 2012, Giddens è arrivato in veste di regista, per presentare il suo secondo lungometraggio You are the Apple of My Eyes. Un lungometraggio che, a testimonianza della sua fama, è coprodotto dalla Fox e dalla Sony Music, con quest’ultima che ha investito molto sulla colonna sonora, gonfia di hit per teenagers.

Il film racconta la maturazione parallela di due liceali compagni di classe nella Taiwan degli anni ’90: lui pigro e indisciplinato, lei responsabile e un po’ secchiona. Inquadrati nel contesto di una banda di amici più grande (il grassone, la testa calda, il nerd, ecc.), e a cavallo tra scuole superiori e college universitario, i due sono protagonisti di una commedia dei sentimenti repressi o camuffati, nostalgica come si conviene al tema, che rimanda immediatamente al mondo dei manga shonen (i manga per i ragazzini delle superiori) per la predominanza del protagonista maschile e la chiarezza con cui sono messe in scena le tappe della sua crescita emotiva.

Difficile dare un giudizio sul film, vista l’estrema attenzione a mettere in piedi un’opera fatta su misura per un certo target di spettatori, ma se dovessimo fare un parallelo con il cinema italiano ci verrebbero in mente i film di Federico Moccia. Qui, però, con un piacere tutto particolare per il dettaglio grottesco o disgustoso, e ben altra qualità di recitazione e messa in scena, a testimonianza che anche i cliché più triti possono brillare di un certo potere evocativo.

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