Ferzan Ozpetek a Giffoni 2018: «Sto lavorando a una serie per Netflix, ma ci vorrà del tempo»
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Ferzan Ozpetek a Giffoni 2018: «Sto lavorando a una serie per Netflix, ma ci vorrà del tempo»

Il regista di origini turche si racconta a tutto spiano al Giffoni Experience in un incontro gremito col pubblico

Ferzan Ozpetek a Giffoni 2018: «Sto lavorando a una serie per Netflix, ma ci vorrà del tempo»

Il regista di origini turche si racconta a tutto spiano al Giffoni Experience in un incontro gremito col pubblico

Ferzan Ozpetek a Giffoni 2018

Grande protagonista della seconda giornata di Giffoni Film Festival 2018 è stato il regista Ferzan Ozpetek, ospite per la seconda volta al festival dei ragazzi. «Due anni fa sono stato per la prima volta a Giffoni. Allora sono rimasto sorpreso perché non mi aspettavo dai giovani dei giudizi così interessanti sui miei film», ha confessato. «Mi dicevo: sicuramente non è il loro tipo di cinema, non capiranno più di tanto. Invece sono stato colpito dalle domande che mi hanno fatto!».

Oltre a incontrare i ragazzi della giuria e confrontarsi con loro sulle tematiche dei propri lavori, Ozpetek ha avuto modo anche di presentare la sua nuova iniziativa a loro dedicata: l’app Whatastar! per scovare nuovi talenti sul web. «Si può studiare tantissimo per diventare attori e cantanti, ma io penso che in fondo si nasca con qualcosa dentro che si vuole trasmettere. Su Instagram ricevo spesso messaggi di giovani che mi chiedono una possibilità, perciò ho deciso di pensare a uno strumento per proporre una sorta di provino da fare direttamente con il cellulare. Chi riceve più like può diventare l’artista del mese. La stiamo ancora perfezionando, ma sono molto contento della risposta che è arrivata dal pubblico finora».

Ozpetek a Giffoni 2018

Prendendo spunto dalla positività dei ragazzi di Giffoni, il regista ha ribadito poi il suo ottimismo e la sua apertura verso altre culture riflettendo anche sulla situazione politica attuale: «Oggi abbiamo paura del prossimo, del diverso, vogliamo chiuderci nella sicurezza della nostra cultura. C’è qualcosa di strano nell’aria… Io faccio cinema, non faccio politica, ma attraverso il cinema si arriva per forza a raccontare la realtà che ci circonda. Penso che dovremmo aprirci con più affetto verso altre culture, e d’altra parte ricordarci che quando ci spostiamo in un altro paese dobbiamo sentirci ospiti a casa d’altri. Io mi sento ospite sulla Terra».

È negativo invece il suo giudizio sul mondo dei social e del web: «Internet ha rovinato i nostri rapporti umani. In spiaggia, a cena, sul treno… ormai non parliamo più, stiamo tutti con il telefono. Io per primo: vado pazzo per Instagram e per Twitter. Oppure la sera mi metto a leggere un libro, poi arriva un messaggio e mi distraggo. Ho anche paura che questo possa danneggiare il cinema, perché siamo bombardati già dalle immagini attraverso il telefonino, perciò non sentiamo più lo stimolo dell’andare a cercare altre storie in sala».

Più vaghe infine le informazioni sui suoi prossimi progetti, che comprendono un nuovo film e un’idea per una serie su Netflix. «Ancora è troppo presto per parlarne, e poi per me la priorità adesso è il film. La serie verrà portata avanti con calma, è un processo lungo e ci vuole tempo».

Foto: Flickr Giffoni Expericence 2018

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