Il Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Piera Detassis, e il Direttore Artistico della Festa del Cinema di Roma, Antonio Monda, hanno illustrato il vasto e multiforme programma dell’XI Festa del Cinema di Roma che si svilupperà tra incontri ravvicinati con personalità di spicco del mondo del cinema e della cultura in generale, anteprime mondiali e proiezioni riproposte, oltre ad omaggi ed eventi paralleli, tutto all’insegna delle parole d’ordine Varietà e Qualità (prima di Red Carpet).
«L’ambizione è stata quella di ribaltare, di rovesciare il tavolo da gioco, allargando l’evento oltre i suoi confini naturali, scegliendo di lavorare sulla continuità tenendo ben presente il famoso slogan “Cinema 365 giorni l’anno” – annuncia Piera Detassis, in quello che appare come il manifesto fondante questa undicesima edizione – Abbiamo finora prodotto masterclass, anteprime, festival di cinema al MAXXI, abbiamo allargato la collaborazione con le sale e realizzato tour internazionali di anteprime nelle scuole, nonché affinato il nostro impegno verso l’educational. Il nostro intento, quindi, è quello di avviare un processo di disseminazione degli eventi prodotti a 360° gradi nel territorio romano».
Il Direttore Artistico Antonio Monda entra nel dettaglio della Festa: saranno presentati ben 45 tra film e documentari, quasi il doppio delle opere dell’edizione 2015, per una distribuzione dei titoli in programma nelle tre sezioni principali, quali Selezione Ufficiale (38 opere), Tutti ne parlano (4 opere), In collaborazione con Alice nella città (3 opere). Le chiavi di lettura di questa edizione, secondo Monda, sono 4 «Parliamo di discontinuità, perché non si tratta di un Festival canonico, con madrine e premi tradizionali, eccetto quello del pubblico indetto da BNL, di varietà e qualità, in quanto poniamo l’attenzione sul cinema impegnato e su altre proposte, 5 i film di esordienti a cui verrà dato ampio respiro, senza mai perdere di vista la qualità dei prodotti, senza puntare sul red carpet in modo primario, e per finire Internazionalità, con la partecipazione di ben 26 Paesi da ogni parte del mondo».
I temi portanti di questa edizione sono molteplici, come spiega il Direttore Artistico, tra i principali si è posta l’attenzione sulla diversità in tutte le sue molteplici sfaccettature e tra i film più attesi trattanti proprio questo argomento non si possono non citare Moonlight di Barry Jenkins, una storia di relazioni umane sulla scoperta della propria identità, e Manchester By The Sea di Kenneth Lonergan, un racconto sul confronto con un passato fatto di rinunce e allontanamenti, entrambi titoli che, secondo Monda, non faticheranno ad ottenere nomination ai prossimi Oscar. Tra i temi centrali anche quello del lavoro, della politica (tra i tanti verrà presentato Snowden di Oliver Stone) e dell’Olocausto (trattato da Denial di Mick Jackson ed incentrato sul negazionista David Irving).
Oltre alle proiezioni contenute nelle 3 sezioni, ecco comparire anche una corposa sezione riguardante gli Incontri Ravvicinati, incontri con registi, attori e grandi personalità non solo del cinema, come Tom Hanks, al quale verrà consegnato il Premio alla Carriera 2016, ma anche del mondo della musica, come Renzo Arbore, e dell’arte, come Gilbert&George, tutti interrogati sul mondo cinematografico. Non mancheranno le Preaperture, tra cui American Pastoral di e con Ewan McGregor e Inferno di Ron Howard, le Retrospettive, curate dal coordinatore artistico del comitato di selezione Mario Sesti, come quelle dedicate a Tom Hanks e a Valerio Zurlini, ma anche gli Omaggi, come quelli dedicati a Michael Cimino e a Gregory Peck, ma anche a Luigi Comencini e Gillo Pontecorvo.
Tra gli eventi paralleli alla Festa, notevole importanza ricopre MigrArti. Cinema senza frontiere, che conta su 6 notti di cinema e incontri nel quartiere multietnico l’Esquilino, ma anche La festa del cinema a Rebibbia, con quattro appuntamenti internazionali aperti a liberi e detenuti, ed anche una novità curiosa ed accattivante come il Drive-In presso l’Eur.
E allora l’XI Festa vuole essere una “festa mobile”, «un modello che vuole mescolare i generi, i suoi protagonisti e l’eleganza della memoria, fondendoli con le novità del cinema italiano e con l’attenzione al mercato internazionale, senza dimenticare ciò che accade intorno a noi, come la tragedia del terremoto», riflette Piera Detassis, sottolineando che si devolverà parte dell’incasso alla causa del terremoto, aderendo al progetto Io ci sono, finalizzato alla costruzione della struttura stabile e polifunzionale Sorriso che potrà essere centro culturale di raccolta per le popolazioni di Amatrice e dintorni. Non potendo mancare una dovuta e sentita dedica a Gianluigi Rondi, alla cui memoria verrà presentato 60 – Ieri oggi domani, in occasione dei 60 anni di vita del Premio David di Donatello, oltre alla presentazione del suo ultimo libro Semplicemente incontri, il coinvolgimento del pubblico resta sovrano in passato come nel presente, punto fondamentale ed imprescindibile, per un evento dedicato e destinato alla città di Roma, accessibile a tutti.
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