Appena due giorni fa si sono svolti a Roma, in forma strettamente privata presso la chiesa Santa Maria del Carmelo al Torrino, i funerali di Enzo Totti, padre dell’ex bandiera della Roma: una figura chiave nella formazione umana, professionale e calcistica della leggenda giallorossa, soprannominato “lo Sceriffo” e ricoverato all’ospedale Spallanzani dopo aver contratto il Covid-19 (è risultata positiva al coronavirus, nel frattempo, anche la madre di Totti, Fiorella). Le esequie hanno avuto un numero limitato di partecipanti (circa 30) per via della normativa vigente su questo tipo di eventi pubblici.

 

Il calciatore più amato della Capitale sponda romanista (250 gol in 619 presenze con la maglia della Roma, unica squadra in cui ha militato, dal 1992 al 2017), aveva definito il periodo successivo alla morte del padre come “i miei dieci giorni più brutti” e ha dedicato al genitore una lettera condivisa su Instagram (la potete leggere qui), che tra i tanti passaggi recita: “Scusa per tutte le volte che non ho capito, per tutte le volte che non ti ho detto T.V.B, scusa per gli abbracci mancati, per le parole non dette, per gli sbagli che ho fatto, ma soprattutto grazie perché sei stato un padre e non smetterai mai di esserlo (…) “Senza di te non ce l’avrei mai fatta, anche se non sei più con noi il tuo ricordo e il tuo sorriso non sarà mai dimenticato”.

 

 

Fonte: Festa del Cinema di Roma, Fondazione Cinema per Roma