Festa di Roma 2019, anche Ethan Coen sta con Scorsese: «Gli studios fanno solo cinecomic e luna park»
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Festa di Roma 2019, anche Ethan Coen sta con Scorsese: «Gli studios fanno solo cinecomic e luna park»

Il regista e sceneggiatore ha tenuto a battesimo gli Incontri Ravvicinati di quest'edizione, parlando anche di chirurgia al cinema e svelato un clamoroso progetto con protagonista Brad Pitt che lui e il fratello Joel Coen non sono riusciti a realizzare

Festa di Roma 2019, anche Ethan Coen sta con Scorsese: «Gli studios fanno solo cinecomic e luna park»

Il regista e sceneggiatore ha tenuto a battesimo gli Incontri Ravvicinati di quest'edizione, parlando anche di chirurgia al cinema e svelato un clamoroso progetto con protagonista Brad Pitt che lui e il fratello Joel Coen non sono riusciti a realizzare

Ethan Coen alla Festa di Roma 2019

Ethan Coen è stato il protagonista del primo Incontro Ravvicinato della Festa del Cinema di Roma 2019: il regista e sceneggiatore statunitense, premio Oscar per Fargo e Non è un paese per vecchi e parte integrante, insieme al fratello Joel, di uno dei sodalizi artistici e cinematografici più fortunati e influenti del cinema americano degli ultimi trenta e passa anni, ha scelto di imprimere una svolta folle e surreale al format e di affrontare il tema della chirurgia al cinema.

L’eloquente scritta alle sue spalle, “Surgery!”, chiariva benissimo la voglia di parlare di un argomento così bizzarro e inusuale per un evento pubblico di questo tipo, ma decisamente in linea, a pensarci bene, con la sensibilità cruda e spiazzante e con l’ironia nera, macabra e per l’appunto chirurgica per la quale i cineasti di Minneapolis sono noti e idolatrati dai propri fan. 

Nel corso dell’Incontro Ravvicinato, moderato dal direttore artistico della Festa Antonio Monda, Ethan Coen ha passato in rassegna le sequenze di alcuni film che a suo dire avevano molto da dire sull’argomento dal punto di vista visivo e non solo, da Jim lo sfregiato (Hollow Triumph, 1948) al violentissimo Audition di Takashi Miike del 1999 (del quale è stato mostrato un frammento della celebre scena di tortura a base di aghi), passando per Seconds di John Frankenheimer (1966), Un medico, un uomo (The Doctor, 1991) con William Hurt, il più recente Corpi da reato (The Heat, 2013) di Paul Feig, con Sandra Bullock e Melissa McCarthy impegnate in una sanguinosa e comicissima scena di tracheotomia fai-da-te, e anche per due film diretti insieme al fratello, ovvero L’uomo che non c’era e Prima ti sposo, poi ti rovino, rispettivamente del 2001 e del 2003.

Ethan Coen alla Festa di Roma 2019

Il regista, a proposito della violenza grafica del film di Miike, non ha speso parole lusinghiere per l’horror americano di oggi (“sono film grafici in modo stupido”) e nemmeno per i cinecomic e per i film degli studios in generale, rispondendo al moderatore dell’incontro che era in tutto e per tutto d’accordo con le ormai arcinote dichiarazioni di Martin Scorsese sulla Marvel che tanto dibattito hanno generato nei giorni scorsi.

Tra i dettagli emersi dall’Incontro anche un progetto, curiosissimo e abortito, che i fratelli Coen avrebbero dovuto dirigere anni fa, dal titolo Verso il mare bianco. «Era ambientato a Tokyo durante la Seconda Guerra Mondiale e doveva essere un film quasi totalmente muto – ha raccontato Ethan -, Avevamo scritturato Brad Pitt ma non riusciti a farlo, pur avendoci lavorato molto in pre-produzione. Fu un vero peccato. Era basato su un romanzo di James Dickey e parlava della storia di un uomo prima che un aereo B-52 che si abbattesse sulla capitale del Giappone. Avendo come protagonista un personaggio americano in Giappone quest’individuo nel copione non parlava quasi con nessuno, ma poi finiva in prigione e non riusciva a sopravvivere. Forse è anche per queste ragioni che non siamo riusciti a realizzarlo!». 

Ethan Coen alla Festa di Roma 2019

Foto: Getty Images

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