Synonymes di Nadav Lapid è il film vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino 2019.
Interpretato da Tom Mercier, Quentin Dolmaire, Louise Chevillotte, John Sehil e Gaël Raes, Synonymes racconta la storia di Yoav, un giovane israeliano che – in fuga dal proprio paese – si rifugia da due coetanei francesi nella città di Parigi. Intenzionato ad imparare perfettamente la lingua per acquisire una nuova identità e rifarsi una vita nella sua amata Francia, Yoav dovrà però fare i conti con il suo passato, la sua identità e la sua cultura.
Tra i paesi premiati quest’anno figura anche l’Italia, che si porta a casa il riconoscimento per la Miglior sceneggiatura assegnato a Maurizio Bracci, Claudio Giovannesi e Roberto Saviano per La paranza dei bambini. Il film racconta la realtà criminale del nostro paese seguendo la storia e la perdita dell’innocenza di un gruppo di adolescenti napoletani – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ e Briatò – che si uniscono ad una “famiglia” camorrista per regalarsi quel futuro di ricchezza che hanno sempre desiderato (QUI LA NOSTRA RECENSIONE).
Qui di seguito trovate la lista di tutti i premi assegnati dalla giuria:
Orso d’oro per il miglior film:
Synonymes di Nadav Lapid
Orso d’argento Gran Premio della Giuria:
Grace à Dieu di Francòis Ozon
Premio Alfred Bauer per l’innovazione:
System Crasher di Nora Fingscheidt
Orso d’argento per la miglior regia:
Angela Schanelec per I Was at Home, But
Orso d’argento per la migliore attrice:
Yong Mei per So Long, My Son
Orso d’argento per il miglior attore: Wang Jingchun per So Long, My Son
Orso d’argento per la miglior sceneggiatura:
Claudio Giovannesi, Maurizio Braucci e Roberto Saviano per La paranza dei bambini
Orso d’argento per il miglior contributo tecnico:
Rasmus Videbæk, per la fotografia di Out Stealing Horses
Premio per la migliore opera prima:
Oray di Mehmet Akif Buyukatalay
Premio per il miglior documentario
Talking About Trees di Suhaib Gasmelbari
Menzione speciale:
Ex Payé, di Luiz Bolognesi