Festival di Berlino, Il Grinta apre il festival
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Festival di Berlino, Il Grinta apre il festival

Il Grinta dei fratelli Coen ha aperto la 61esima edizione del Festival di Berlino. Lasciato simbolicamente un posto vuoto nella giuria per il regista iraniano Jafar Panahi

Festival di Berlino, Il Grinta apre il festival

Il Grinta dei fratelli Coen ha aperto la 61esima edizione del Festival di Berlino. Lasciato simbolicamente un posto vuoto nella giuria per il regista iraniano Jafar Panahi

Il western dei fratelli Coen, Il Grinta, candidato a dieci premi Oscar, ha aperto ieri la 61esima edizione del Festival di Berlino. Per la gioia dei fan, prima della proiezione del film, i protagonisti hanno solcato il red carpet, anche se a mancare all’appello era nientemeno che Matt Damon, che interpreta il texas ranger LaBoeuf. La giovanissima Heilee Steinfeld non sembrava troppo a disagio davanti ai flash dei fotografi, stretta tra Jeff Bridges (che nel film interpreta Rooster Gogburn, lo sceriffo che la ragazzina ingaggia per scovare l’assassino di suo padre) e Josh Brolin, qui nei panni del fuorilegge senza morale.

Dopo Il grande Lebowsky (1998), i fratelli Coen portano così un nuovo film al Festival di Berlino, ancora una volta interpretato dal premio Oscar Jeff Brigdes. «Abbiamo realizzato questo film perché eravamo entusiasti del romanzo», spiegano i Coen. «Il libro sembra una sceneggiatura dei Coen», prosegue Jeff Bridges, «Sono contento che non si siano ispirati al film, perché non avrei voluto dover imprersonare John Wayne». Il Grinta è infatti un remake dell’omonima pellicola del 1969, che è valso un Oscar a John Wayne per Migliore attore protagonista nei panni di Rooster Gogburn.

Il 19 febbraio, una giuria composta da sei membri e presieduta da Isabella Rossellini consegnerà il riconoscimento più importante del festival, ovvero il L’Orso d’oro. Ieri è stato lasciato simbolicamente un posto vuoto per il settimo membro della giuria: il regista Jafar Panahi, condannato a sei anni di prigione. «Invitare Panahi è stato un tentativo di prendere una posizione importante per la libertà degli artisti», ha spiegato Isabella Rossellini.

Josh Brolin, Heilee Steinfeld e Jeff Bridges

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