Festival di Berlino, Les adieux à la reine apre la kermesse
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Festival di Berlino, Les adieux à la reine apre la kermesse

Diane Kruger e Léa Seydoux sono le protagoniste di questo film in costume sulla regina Maria Antonietta

Festival di Berlino, Les adieux à la reine apre la kermesse

Diane Kruger e Léa Seydoux sono le protagoniste di questo film in costume sulla regina Maria Antonietta

Quando si dice una ragazza dai molti talenti… Avevamo lasciato Léa Seydoux nei panni di una spietata assassina nell’ultimo capitolo di Mission Impossible – Protocolo Fantasma, dopo averla vista dolce venditrice di cartoline in Midnight in Paris, e adesso ce la ritroviamo, discreta e devota lettrice della regina Maria Antonietta, nel film di apertura del  Festival di Berlino, Les adieux à la reine di Benôit Jacquot.

Il film si svolge nel breve arco di quattro giorni, a partire da quel fatale 14 luglio 1789, data della presa della Bastiglia, dopo cui il mondo chiuso e protetto della reggia di Versailles non sarebbe stato più lo stesso. Un mondo fatto di regnanti capricciosi e ingioiellati, ma anche di servitù più o meno fedele e di molti pettegolezzi. Chiacchiere come quelle generate dalla strana relazione tra la regina, interpretata dalla tedesca Diane Kruger, e la duchessa di Polignac (Virginie Ledoyen), la cui amicizia più che “affettuosa” ha subito attirato l’interesse dei giornalisti accorsi alla conferenza stampa.

Anche se poi la Kruger ha ribadito che più che come una lesbica il regista Jacquot ha dipinto la sua regina come una donna borderline. Per interpretarla, ha detto la Kruger, perfettamente regale al centro dell’attenzione, «ho dovuto fare un passo indietro ed evitare di giudicare la regina, come invece hanno fatto tanti, dai contemporanei agli storici».

La Seydoux, decisamente emozionata davanti a giornalisti e fotografi, è invece nel film sicura, bellissima e misteriosa, sia quando veste i panni della modesta addetta alla biblioteca della capricciosa regina (a cui legge Marivaux, ma anche le riviste di moda e il catalogo dei cani da caccia), sia quando gli eventi precipitano ed è costretta a rivestire i panni della duchessa, odiata da nobili e popolo, per proteggerne la fuga. Il suo è un personaggio completamente inventato, a differenza della regina Diane Kruger e della sua “amica”, e regista e sceneggiatore hanno detto di aver tentato in tutti i modi, più che di attenersi alle fonti, di ricreare la concretezza e il presente della Versailles di due secoli fa.

A detta di attori e regista, comunque, il film non è stato pensato per riecheggiare le tante rivoluzioni di questi ultimi mesi, ma di fronte ai corridoi di palazzo che si riempiono di servi e padroni in attesa di notizie dall’esterno, sono stati in tanti a fare il collegamento con i regimi scricchiolanti di oggi…

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