Festival di Berlino, parte oggi con Il Grinta la 61esima edizione
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Festival di Berlino, parte oggi con Il Grinta la 61esima edizione

Il film dei fratelli Coen aprirà oggi il 61esimo festival del Cinema di Berlino. Tra i titoli più attesi di questa edizione anche Unknown e Coriolanus

Festival di Berlino, parte oggi con Il Grinta la 61esima edizione

Il film dei fratelli Coen aprirà oggi il 61esimo festival del Cinema di Berlino. Tra i titoli più attesi di questa edizione anche Unknown e Coriolanus

Si apre oggi (chiuderà il 20 febbraio) la 61.a edizione del festival del Cinema di Berlino con la proiezione de Il Grinta, il western remake del famoso film con John Wayne firmato dai fratelli Coen con protagonisti Jeff Bridges, Josh Brolin e Matt Damon (foto) che è anche in corsa per 10 statuette ai prossimi Oscar. Tra i titoli in gara per l’Orso d’oro attesissimi sono l’adattamento contemporaneo della tragedia shakespeariana Coriolanus firmato e interpretato dall’attore inglese Ralph Fiennes, e il thriller Unknown – Senza identità, il film diretto da Jaume Collet-Serra con Liam Neeson e Diane Krueger.

Naturalmente grande spazio anche a raffinati prodotti del cinema europeo (come il cartone animato cinefilo di Michel Ocelot Les contes de la nuit) e mondiale (Innocent Saturday di Alexander Mindadze, Un mundo misterioso di Rodrigo Moreno). Quest’anno la Berlinale offre un omaggio particolare al regista iraniano Jafar Pahahi, che avrebbe dovuto far parte della giuria internazionale  ma poco dopo la designazione è stato condannato nel suo paese natale a sei anni di detenzione, con la proibizione di fare cinema per i prossimi vent’anni. La Berlinale, per rendere pubblico il suo sostegno a Panahi e appoggiare la protesta internazionale contro l’ingiusta condanna, ha voluto conservagli il seggio che gli spettava nella giuria oltre a presentare, sparsi nelle varie sezioni, molti dei suoi capolavori che esplorano le contraddizioni dell’Iran. Tra i membri di quest’anno anche Isabella Rossellini, la star del cinema Bollywood Aamir Khan, la costumista di Scorsese Sandy Powell, l’attrice tedesca Nina Hoss e la produttrice australiana Jan Chapman.

Tra gli Special Screenings il documentario 3D Cave of Forgotten Dreams firmato da Werner Herzog, ambientato nelle Chauvet Pont d’Arc del Sud della Francia dove sono state ritrovati alcuni dei più antichi graffiti.

Nelle numerose sezioni del Festival (oltre al concorso, Panorama, dedicato alla produzione indipendente, ma anche Generation, dedicato ai film su e per i più giovani e la vetrina del cinema tedesco, Perspektive Deutsches Kino) i film in programma, la maggior parte dei quali premiere europee, sono più o meno quattrocento, senza contare le pellicole che animeranno il sempre vivacissimo mercato che accompagna la manifestazione.

E per chi nel cinema ha trovato un lavoro e una vocazione c’è anche il Berlinale Talent Campus, che ha invitato come ogni anno circa 350 giovani talenti della settima arte per farli incontrare con professionisti e personalità del settore nell’arco di una settimana, un investimento per il futuro che gli organizzatori considerano fondamentale.

Non mancano sezioni gustose come quella dedicata al cinema che parla di cucina (con tanto di ristorante dedicato nei pressi del palazzo dove si svolgono le contratrattazioni del mercato) e naturalmente le retrospettive (quest’anno tocca a Ingmar Bergman).

Nella fredda aria berlinese ci sarà anche qualche italiano, anche se fuori dal concorso principale: Qualunquemente, di Giulio Manfredonia e interpretato da Antonio Albanese guadagna la sezione Panorama e c’è da scommettere che la concomitanza con l’incandescente situazione politica del nostro paese lo renderà particolarmente interessante per il pubblico. Almeno quanto la presentazione di Gianni e le donne di Gianni di Gregorio, l’autore del piccolo fenomeno Pranzo di Ferragosto, che promette scalpore raccontando, in chiave semiautobiografica, il rapporto tra un sessantenne e il gentil sesso.



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