Festival di Berlino: The Devil’s Double e il doppio viaggio di Dominic Cooper
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Festival di Berlino: The Devil’s Double e il doppio viaggio di Dominic Cooper

Il film di Lee Tamahori sulla storia del sosia del figlio di Saddam Hussein, l'ufficiale iracheno Latif Yahia, interpretato da Dominic Cooper, conquista il pubblico di Berlino

Festival di Berlino: The Devil’s Double e il doppio viaggio di Dominic Cooper

Il film di Lee Tamahori sulla storia del sosia del figlio di Saddam Hussein, l'ufficiale iracheno Latif Yahia, interpretato da Dominic Cooper, conquista il pubblico di Berlino

The Devil’s Double è stato presentato nella seziona Panorama al Festival di Berlino 2011.
Il film è basato sulla storia vera (ispirato a un libro autobiografico) di Latif Yahia, un ufficiale iracheno pluridecorato, che viene costretto a svolgere il ruolo di sosia pubblico del figlio di Saddam Hussein, Uday, e per questo viene sottoposto a devastanti interventi di chirurgia plastica. Nella finzione cinematografica Latif, che si sottopone alla trasformazione anche per evitare che la sua intera famiglia venga giustiziata, diventa anche testimone e giudice impotente delle malefatte e dei crimini del suo “datore di lavoro”. Ad interpretare entrambe le parti, in un tour de force memorabile è Dominic Cooper, che il pubblico ricorderà per ruoli assai più romantici in Mamma mia, dove era l’affascinante promesso sposo di Amanda Sayfried, e più di recente nei panni della rockstar capricciosa di Tamara Drewe. Accanto a lui la conturbante Ludivine Sagnier (Otto donne e un mistero, Crime d’amour) nei panni di Sarrab, l’amante del figlio del tiranno.

Il film è diretto dalla mano esperta del regista neozelandese Lee Tamahori che non risparmia nulla al pubblico in termini di violenze, torture e atrocità varie, utilizzando materiale di repertorio insieme a quello di invenzione. Dominic Cooper si è dovuto impegnare al massimo per interpretare (spesso all’interno della stessa scena con uno split screen perfetto) due personaggi completamente opposti: Uday, un uomo apparentemente privo di coscienza, e Latif, un uomo retto sottoposto ad una prova terribile e devastante.
La pellicola, che viene presentata all’interno della sezione Panorama, è stata  paragonata da alcuni a Scarface, e anche Dominic Cooper, intervistato, ha dichiarato che si tratta fondamentalmente di un gangster movie, con la famiglia di Saddam Hussein a governare un intero paese proprio come un Padrino farebbe con i suoi affari. Bisognerà vedere se questa chiave di lettura riuscirà a sfatare la maledizione che sembra circondare tutti i film che negli ultimi anni hanno raccontato le vicende irachene. Anche The Hurt Locker, che pure ha guadagnato l’Oscar, non aveva funzionato molto al box office, ma sono molti questa volta a dire che le cose potrebbero andare diversamente.

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