Annunciati pochi minuti fa da Gilles Jacob e Thierry Frémaux, storico presidente e direttore artistico del Festival di Cannes, ecco i titoli selezionati da Freamux per la 67ma edizione. Una selezione, che come ha sottolinato Frémaux stesso, tiene conto di tutte le tendenze e dei migliori autori francesi e internazionali, con un’attenzione a tutti i generi.

Il concorso è impreziosito da film della caratura di autori come il francese Olivier Assayas, che crea una coppia anomala come quella formata da Kristen Stewart e Juliette Binoche in Clouds of Sils Maria. Se due anni fa Stewart e Pattinson furono l’attrazione del Festival, vedremo quest’anno invece come si eviteranno, visto che Robert sarà il protagonista di Maps to The Stars di David Cronenberg, che tornano insieme dopo Cosmopolis per raccontare la crudeltà e il degrado dell’ambiente hollywoodiano.

Graditi ritorni al Festival della Costa azzurra, come quello di Atom Egoyan con Captives,  ma anche new entry come Bennet Miller e il suo FoxCatcher, con un irriconoscibile Steve Carell, affiancato da Channing Tatum e Mark Ruffalo. Nel concorso ci sono, ovviamente, alcuni degli abitué più amati dalla Croisette: il grande maestro Jean Luc-Godard con Goodbye to Language, Ken Loach, ospite fisso che quest’anno presenta Jimmy’s Hall, o come Mike Leigh, che porta Mr Turner.
Tra i nomi più attesi c’è anche Tommy Lee Jones con The Homesman; va ricordato che l’attore-regista con il precedente Le tre sepolture venne molto apprezzato sulla Croisette. Non da sottovalutare la presenza del Premio Oscar Michel Hazanavicious (The Artist), in concorso con The Search.

Da sottolineare quanto sia preziosa quest’anno la selezione dell’Un Certain Regard: con Mathieu Amalric che presenta The Blue Room, l’esordio alla regia di Ryan Gosling, regista di Lost River; Eleanor Rigby di Ned Benson con Jessica Chastain e anche una nuova regia di Asia Argento dal titolo Incompresa.

Fuori concorso ci saranno Zhang Himou con Coming Home interpretato da Gong Li, e Dragon Trainer 2, per festeggiare i 20 anni della DreamWorks, con la presenza di Jeffrey Katzenberg.

Ricordando che il Film d’apertura (in concorso) sarà Grace di Monaco di Olivier Dahn, Freamux ha anche chiarito che non è mai esistita una seconda versione Usa del film, ma che quella presentata sarà la versione Director’s cut.

Ecco la lista completa:

FILM D’APERTURA

“Grace of Monaco” (Olivier Dahan)

 IN CONCORSO

“Adieu au langage” (Jean-Luc Godard)

“The Captive” (Atom Egoyan)

“Clouds of Sils Maria” (Olivier Assayas)

“Foxcatcher” (Bennett Miller)

“The Homesman” (Tommy Lee Jones)

“Jimmy’s Hall” (Ken Loach)

“La Meraviglie” (Alice Rohrwacher)

“Leviathan” (Andrei Zvyagintsev)

“Maps to the Stars” (David Cronenberg)

“Mommy” (Xavier Dolan)

“Mr. Turner” (Mike Leigh)

“Saint Laurent” (Bertrand Bonello)

“The Search” (Michel Hazanavicius)

“Still the Water” (Naomi Kawase)

“Two Days, One Night” (Jean-Pierre and Luc Dardenne)

“Wild Tales” (Damian Szifron)

“Winter Sleep” (Nuri Bilge Ceylan)

FUORI CONCORSO

“Coming Home” (Zhang Yimou)

“How to Train Your Dragon 2”

“Les Gens du Monde” (Yves Jeuland)

UN CERTAIN REGARD

“Amour fou” (Jessica Hausner)

“Bird People” (Pascale Ferran)

“The Blue Room” (Mathieu Amalric)

“Charlie’s Country” (Rolf de Heer)

“Dohee-ya” (July Jung)

“Eleanor Rigby” (Ned Benson)

“Fantasia” (Wang Chao)

“Harcheck mi headro” (Keren Yedaya)

“Hermosa juventud” (Jaime Rosales)

“Incompresa” (Asia Argento)

“Jauja” (Lisandro Alonso)

“Lost River” (Ryan Gosling)

“Party Girl” (Marie Amachoukeli, Claire Burger and Samuel Theis) (OPENER)

“Run” (Philippe Lacote)

“The Salt of the Earth” (Wim Wenders and Juliano Ribeiro Salgado)

“Snow in Paradise” (Andrew Hulme)

“Titli” (Kanu Behl)

“Tourist” (Ruben Ostlund)

LE VISIONI DI MEZZANOTTE

“The Rover” (David Michod)

“The Salvation” (Kristian Levring)

“The Target” (Yoon Hong-seung)

SPECIAL SCREENINGS

“The Bridges of Sarajevo” (various directors)

“Eau argentee” (Mohammed Ossama)

“Maidan” (Sergei Loznitsa)

“Red Army” (Polsky Gabe)

“Caricaturistes – Fantassins de la democratie” (Stephanie Valloatto)

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