Presentata dall’attrice francese Camille Cottin, si è tenuta questa sera, 25 maggio, la cerimonia di chiusura del Festival di Cannes 2024, con l’assegnazione di tutti i premi del ricco palmares.
La giuria internazionale è stata presieduta dalla regista Greta Gerwig ed era composta dal regista spagnolo J.A. Bayona, dall’attrice e sceneggiatrice turca Ebru Ceylan, dalla candidata all’Oscar Lily Gladstone, dal regista giapponese Hirokazu Koreeda, dalla regista libanese Nadine Labaki, dalle star francesi Eva Green e Omar Sy e dall’attore italiano Pierfrancesco Favino.
A trionfare, conquistando l’ambita Palma d’oro, è stato Anora di Sean Baker, alla sua terza partecipazione a Cannes dopo Un sogno chiamato Florida e Red Rocket. L’opera segue una giovane sex worker di Brooklyn (Mikey Madison) la cui fortuna sembra trovare una svolta quando conosce e sposa a Las Vegas il figlio poco più che adolescente di un oligarca russo. Quando la notizia giunge in Russia, però, la sua favola da Cenerentola rischia di collassare, con la famiglia di lui che giunge in America per annullare il matrimonio. QUI TROVATE LA NOSTRA RECENSIONE. Il regista ha dedicato la vittoria «alle sex worker del passato, del presente e del futuro», sottolineando poi l’importanza di raccontare storie pensate per il grande schermo per salvaguardare l’arte del cinema.
Il Grand Prix è andato invece a All We Imagine as Light di Payal Kapadia, la prima pellicola indiana ad essere selezionata al Festival di Cannes da 30 anni a questa parte. Il film intreccia le vite di tre donne di diverse età e classi sociali sullo sfondo della caotica Mumbai. A Coralie Fargeat è stato assegnato invece il riconoscimento per la migliore sceneggiatura per The Substance, in cui Demi Moore è una ex stella di Hollywood che divide il suo tempo con una perfetta doppelganger interpretata da Margaret Qualley, in una sorta di Dottor Jekyll e Mr.Hyde.
Diverse poi le sorprese che la giuria ha riservato a questa 77esima edizione del Festival di Cannes, a cominciare dalla creazione di un premio speciale – accolto con un’entusiastica standing ovation – appositamente per il regista iraniano Mohammad Rasoulof. L’autore di The Seed of the Sacred Fig ha infatti partecipato al Festival al costo della sua libertà personale, fuggendo da un regime che lo ha condannato a 8 anni di prigione per il messaggio di denuncia contenuto nell’opera.
Stupisce anche il premio alla miglior interpretazione femminile, che per volere della giuria (e per celebrare «l’armonia della sorellanza») non è stato assegnato a una sola attrice, bensì a tutto il cast del musical Emilia Pérez di Jacques Audiard, che comprende Zoe Saldaña, Selena Gomez e Karla Sofía Gascón. L’opera ha vinto anche il Premio della giuria. Il Prix d’interprétation masculine è invece andato a Jesse Plemons, che in Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos interpreta tre ruoli diversi: un businessman sottomesso, un poliziotto in lutto e un uomo bisessuale membro di un culto religioso.
La miglior regia è andata invece al portoghese Miguel Gomes, che in Grand Tour mescola bianco e nero e colore, ricostruzioni in costume e immagini contemporanee per raccontare la storia di Edward, che abbandona all’altare la fidanzata Molly imbarcandosi in un malinconico viaggio nei Paesi asiatici di inizio Novecento.
Di seguito l’elenco completo riassuntivo di tutti i vincitori del Festival di Cannes 2024. Qui trovate invece i vincitori della sezione Un Certain Regard.
Palma d’oro
- Anora di Sean Baker
Grand Prix Speciale della Giuria
- All We Imagine as Light di Payal Kapadia
Prix de la mise en scène (Miglior regia)
- Miguel Gomes per Grand Tour
Prix du scénario (Miglior sceneggiatura)
- Coralie Fargeat per The Substance
Prix d’interprétation féminine (Miglior interpretazione femminile)
- Il cast di Emilia Pérez, di Jacques Audiard
Prix d’interprétation masculine (Miglior interpretazione maschile)
- Jesse Plemons per Kinds of Kindness
Premio della giuria
- Emilia Pérez di Jacques Audiard
Prix Spécial (Premio Speciale)
- The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof
Camera d’Or alla miglior opera prima
- Armand di Halfdan Ullman Tondel
Camera d’Or Menzione speciale
- Mongrel di Chiang Wei Liang e You Qiao Yin
Palma d’oro al Miglior cortometraggio
- The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojša Slijepčević
Menzione speciale (Cortometraggio)
- Bad for a Moment di Daniel Soares
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Photo by Dominique Charriau/WireImage/Getty Images
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