Festival di Roma 2010: Incontro con Fanny Ardant
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Festival di Roma 2010: Incontro con Fanny Ardant

L'attrice francese ha presentato un cortometraggio da lei scritto e diretto sul tema della tolleranza, provocando un acceso dibattito in sala

Festival di Roma 2010: Incontro con Fanny Ardant

L'attrice francese ha presentato un cortometraggio da lei scritto e diretto sul tema della tolleranza, provocando un acceso dibattito in sala

Chimeres Absentes, sogni assenti. Questo il titolo del cortometraggio firmato dalla diva francese Fanny Ardant per il progetto internazionale Then and Now Beyond Borders and Differences. Il tema è la tolleranza, il soggetto – certamente scomodo – i rom, o come preferisce chiamarli la Ardant <<gli zingari>> perchè, spiega in un perfetto italiano << zingari contiene già qualcosa che balla>>.  Il confronto tra una cultura nomade ed una stanziale, tra una cultura che si basa sull’istintività e sulla libertà e una che pone le proprie fondamenta in istituzioni vetuste ed immobili, rappresentate idealmente dalla scuola, è al centro del cortometraggio che l’attrice ha voluto presentare al Festival di Roma.

Nel corto, una piccola rom fatica ad integrarsi a scuola, nonostante gli sforzi della maestra di musica (Fanny Ardant), che, ad un certo punto, affascinata dalla cultura nomade rappresentata dallo zingaro Zarko (Francesco Montanari), decide di lasciare tutto e dedicarsi all’istruzione dei piccoli nomadi seguendoli nei loro spostamenti.

Una visione romantica, quella di Fanny Ardant, volutamente distaccata dalla realtà, che presenta un’opera del genere proprio a Roma, dove il problema dell’integrazione con i rom è particolarmente sentito. Non a caso, in pochi minuti il confronto tra l’attrice ed il pubblico si è trasformato in un vero dibattito e non sono mancati momenti di forte scontro dialettico.  Quello dell’attrice francese è però <<un canto d’amore>> per la cultura rom , e non un documentario. << Non ci sono fini politici, mi interessa l’aspetto umano della questione. Non sono in polemica con il mio governo [Sarkozy sta portando avanti un piano per espellere i Rom , ndR], non propongo un’alternativa, il cinema è cultura e la cultura serve a sviluppare un pensiero, ad innescare una dialettica ed una crescita.>>  

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