Presentato ieri, in concorso, al Festival del Film di Roma, Hysteria si conferma una commedia divertente e intelligente. Ampiamente applaudito dalla stampa, il film diretto dall’americana Tania Wexler farà di sicuro parlare di sé.
La pellicola, di cui vi avevamo già parlato in occasione del festival di Toronto, racconta di come l’Inghilterra vittoriana di fine ‘800 sia stata “scossa” dall’invenzione del vibratore da parte del dottor Mortimer Granville, interpretato nel film da Hugh Dancy.
«Durante la fase di produzione in molti erano preoccupati del tono che avvrebbe assunto il film, il rischio di esagerare era sempre presente ma, una volta letta l’ottima sceneggiatura, tutti hanno capito che sarebbe stato un successo e non c’è stato bisogno di usare troppe parole per convincere i produttori», spiega la regista in conferenza stampa.
«Sapevamo che sarebbe stato un film divertente – aggiunge lo sceneggiatore Stephen Dyer – la storia ha un’ottima struttura narrativa con risvolti comici. Tania ha trovato il tono giusto con cui fare il film. Ci siamo documentati il più possibile leggendo testi di medicina e abbiamo studiato come in quel periodo storico si cominciasse a sviluppare il movimento femminista. Ci siamo concentrati in modo particolare sui personaggi Maggie e di Rupert. Volevamo far in modo che loro esprimessero come la voglia di progresso, in quel tempo, veniva in qualche modo ostacolata»
Charlotte Dalrymple (Gyllenhaal), figlia del dottor Dalrymple (il medico specializzato nella cura delle isterie femminili, presso il quale Granville lavora e interpretato da Jonathan Pryce), ed Edmund (Everett), figlio dei tutori di Granville e suo grande amico, sono in effetti due personaggi fuori dal coro che cercano di far emergere le loro passioni credendo fortemente in quello che fanno, a dispetto delle tradizioni e dei “veti sociali”. «Mi piace molto il ruolo di Charlotte, ho interpretato la parte seguendo il mio istinto – dichiara la Gyllenhaal – ci sono momenti in cui emerge come un “animale selvatico”, è bello poter interpretare un personaggio così libero, è una donna forte, “senza limiti”, diversa dalle donne dell’epoca e questo emerge bene nel film».
Insomma Hysteria è un film che rompe dei tabù in modo allegro e intelligente, come sostiene la Wexler «Hysteria è un film che dice che non dobbiamo prenderci troppo sul serio, non è un “manifesto”, deve risultare una brillante commedia romantica e nello stesso tempo una storia che affronta il tema dello spirito del cambiamento e del progresso».
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