Riflettori spenti sul Festival di Roma. Tempo di premi e di bilanci, dunque. A trionfare è stato il danese Brotherhood, storia dellapparentemente impossibile amore omosessuale tra due neonazisti che si è aggiudicata il MarcAurelio doro (il film è stato acquistato dalla Lucky Red per la distribuzione italiana). Quello dargento (ovvero il Premio della Giuria) è andato invece allitaliano Luomo che verrà di Giorgio Diritti, sulla strage di Marzabotto, che ha strappato a sorpresa anche il premio del pubblico, che tutti credevano sarebbe invece andato allapplaudito Up in the Air, con George Clooney. I premi della Giuria alle migliori interpretazioni sono andati a Sergio Castellitto (per Alza la testa) e Helen Mirren (The Last Station), mentre nelle sezioni minori si segnala il documentario Sons of Cuba, vincitore per LAltro Cinema. Per gli organizzatori il bilancio del Festival è positivo, e già si preparano agli eventi di Aspettando il Festival nei prossimi mesi (già a novembre lezioni di cinema con Kevin Spacey e Michael Mann, a Natale una festa dedicata a Lele Luzzati). Cè però chi sottolinea lennesimo cambio di date annunciato per i prossimi anni (fino al 2011 il Festival si svolgerà dal 29 ottobre al 6 novembre) come riposizionamento che potrebbe intaccare il concorrente Festival di Torino, il quale cade sempre a novembre. Se polemica sarà, staremo a vedere
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Sergio Castellitto ed Helen Mirren: i due attori che si sono aggiudicati i premi per le migliori interpretazioni
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