Tra gli eventi speciali di Venezia 2019 c’è il cortometraggio transmediale Happy Birthday, diretto da Lorenzo Giovenga. Il progetto, nato da un concorso organizzato da Rai Cinema, si articola in tre modalità distinte: un corto tradizionale, presentato in anteprima al Lido e disponibile in contemporanea su RaiPlay; un corto in realtà virtuale, visibile all’Italian Pavilion a Venezia e poi disponibile su Rai Cinema Channel VR; e un corto social, disponibile su Instagram. Questo dà l’esperienza più completa della storia raccontata da Giovenga, che affronta il tema delicato dell’hikikomori, termine giapponese che indica chi, soprattutto i giovani, si ritira dalla vita sociale e si rifugia nel virtuale, evitando ogni contatto con il mondo esterno. È ciò che accade alla giovane Sara (Jenny De Nucci), di cui si sta festeggiando il compleanno a suon di Achille Lauro.
A destare particolare attenzione è la partecipazione al corto di Terry Gilliam e del già menzionato Achille Lauro: il grande regista americano ha firmato l’immagine ufficiale del progetto, mentre la star della musica ha partecipato con alcuni dei suoi brani. Gilliam ironizza sul suo ruolo: “Sono la persona meno importante che abbia lavorato al progetto. Hanno fatto tutti un lavoro incredibile, e io mi sono limitato a fare un disegnino. Questo è un film importante, con un tema di cui ero all’oscuro prima di essere coinvolto.” Si pronuncia poi proprio sull’argomento trattato: “Io sono come la protagonista del film, sono fissato con lo schermo del mio computer. Con internet tutto è già fatto, siamo passivi. Non c’è bisogno di creare. È comodo, ma al contempo è anche distruttivo, e distruggerà la nostra società se permettiamo ai bambini di sviluppare una dipendenza simile. Io ho una nipote di due anni e mezzo, e sua madre, mia figlia, non le permette di usare l’iPad e altri dispositivi simili.”
Anche Achille Lauro parla in termini molto positivi della sua esperienza e dell’importanza del film: “Sono onorato di essere stato chiamato a partecipare a questo corto, prima di tutto perché alla base c’è un tema molto importante, che viene sottovalutato. Io non conoscevo la patologia in quanto tale, ma mi accorgo di cosa stia succedendo ai ragazzi di oggi. Anche il condividere una foto, che un tempo era l’immortalare un ricordo, oggi è diventato un processo sottoposto al giudizio degli altri. È diseducativo e sbagliato. Sono rimasto colpito sul set dalla professionalità di tutti i partecipanti, si è creato un clima fantastico. Sono molto onorato che le mie canzoni siano state scelte per fare da cornice a questa operazione.” Nel cast c’è anche Fortunato Cerlino, che si esprime invece sull’esperienza della realtà virtuale: “Ho già avuto a che fare con la VR ai tempi di Gomorra, e pensavo che non avesse un futuro. Invece sono stupefatto dal lavoro di Lorenzo e dei suoi collaboratori. Se avete modo, vedete il corto VR.”
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