Centinaia di attivisti hanno dato luogo quest’oggi, a partire dalle prime luci dell’alba, all’occupazione del red carpet della 76esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Tra di essi anche duecento militanti del comitato No Grandi Navi.
Si tratta di una manifestazione pacifica indetta per sensibilizzare e protestare contro il cambiamento climatico e porre l’attenzione su una tematica d’urgenza globale e altri risvolti controversi e cruciali della contemporaneità.
«Diverse realtà di tutta Italia, soprattutto del Nord Italia ma non solo, si sono riunite in un campo climatico: movimenti che combattono per ambiente e diritti umani, attraverso informazione e dibattiti aperti – ci hanno detto alcuni dei ragazzi di cui abbiamo ascoltato le voci pochi minuti fa sul tappeto rosso -, l’abbiamo organizzato a Venezia per riunire varie realtà che dialogano con altre organizzazioni europee simili e lo scopo è anche quello di dire no alla presenza a Venezia delle grandi navi, che vogliamo fuori dalla Laguna».
Presenti all’occupazione di protesta, direttamente dalla Terra dei Fuochi al Festival del Cinema, gli attivisti di Stop Biocidio, intenti a richiamare l’attenzione di tutti attraverso l’eco mediatica fornita dalla Mostra del cinema che giunge oggi al termine. Si tratta anche della prima edizione di quest’anno, in Italia, del Venice Climate Camp: «La nostra non è assolutamente una protesta contro la Biennale di Venezia e non intendiamo opporci alla Mostra. A breve faremo una conferenza stampa e alle 17.00 ci sarà un corteo che partirà qui al Lido da Santa Maria Elisabetta. Andremo avanti per tutta la giornata, perché è un’occasione davvero storica e speciale».
«Venite, unitevi a noi sul tappeto rosso – si legge in un post su Facebook – chiediamo che venga dichiarata l’emergenza climatica, che il mondo smetta di girare le spalle di fronte alla catastrofe climatica che incombe!». Sul tappeto rosso si leggono cartelli come “Il pianeta sta bruciando”, “Giustizia climatica adesso” e “Respect existence or aspect resistence” ed è forte anche la presenza di rappresentanti del movimento Fridays for Future.
Potrebbe essere comunque a rischio, in virtù della protesta montante, il red carpet finale della Mostra, sul quale a partire dalle 18 è atteso anche il frontman dei Rolling Stones Mick Jagger, protagonista in qualità di attore del film di chiusura The Burnt Orange Heresy.
UPDATE: Alle ore 14 gli occupanti hanno abbandonato il red carpet e la cerimonia di premiazione di stasera non saranno dunque a rischio.
La folla di manifestanti ha attraversato il Gran Viale adiacente al tappeto rosso per poi far partire, alle 17, l’annunciato corteo.
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