«È un miracolo essere qui a Venezia, sono felice e onorata»: così Cate Blanchett, elegantissima e con mascherina chirurgica sul volto, ha aperto da Presidente di giuria la 77ma Mostra del Cinema di Venezia, un’edizione storica, la più complessa di sempre. «Dobbiamo essere coraggiosi: ogni volta che si inizia un progetto, in una pandemia o meno, è sempre come il primo giorno di scuola, ma le grandi sfide sono nel DNA dell’industria del cinema», ha detto l’attrice a Venezia. La Mostra inizia ufficialmente stasera e prosegue fino al 12 settembre, con il pubblico in presenza: un eccezionale risultato considerando che, come ha ricordato il Presidente della Biennale Roberto Cicutto, «fino al 15 maggio non eravamo sicuri di partire».
Le parole chiave per il direttore Alberto Barbera sono coraggio e sostegno al cinema: esserci comunque, per rimettere in moto la macchina del grande schermo dopo mesi di immobilità per l’emergenza sanitaria globale. «Nei giorni scorsi ho sentito molta titubanza, alcuni sostenevano che la Mostra si dovesse evitare. Ma fin dall’inizio abbiamo deciso di farla anche in condizioni difficili come quelle di quest’anno, sapendo che dovremo affrontare un percorso a ostacoli con qualche rischio calcolato, naturalmente mettendo al primo posto sicurezza e salute». Alla serata di inaugurazione ci saranno anche otto direttori di altri festival europei: un segnale forte di come la pandemia abbia annullato la competizione fra le diverse manifestazioni. «Dal mio punto di vista, si trattava di una competizione rischiosa e dannosa, perché aveva degli effetti negativi sulla promozione dei film stessi», ha commentato Barbera. «È vero che quest’anno la situazione si è ribaltata, la parola d’ordine è stata collaborazione: auspico che questo atteggiamento continui anche nel futuro».
Il giorno dell’inaugurazione, Cate Blanchett a Venezia è la più entusiasta: «Ho aspettato molto questo momento, sono contenta di essere qui a fare discorsi da adulti, dopo che per sei mesi ho parlato solo con maiali e galline!», ha sorriso, accompagnata dagli altri Presidenti di Giuria, la regista francese Claire Denis per Orizzonti e il regista Claudio Giovannesi per il Premio Luigi De Laurentiis – Leone del Futuro. «Il Lido ha raccolto una sfida importante dopo i tanti mesi in cui l’industria del cinema è stata in grosse difficoltà. Bisogna riemergere con resilienza, creatività e innovazione. Riaprire le sale è l’elemento più importante, una questione collettiva che dobbiamo affrontare a livello globale. Prendiamo questo momento complesso anche come un’occasione per sondare nuove opportunità». L’attrice al cinema è già tornata, «la scorsa settimana per vedere Tenet di Christopher Nolan insieme alla mia famiglia». E quando le si chiede come valuterà le interpretazioni dei colleghi in concorso, anche alla luce della decisione del Festival di Berlino di eliminare i premi al miglior attore e alla miglior attrice in favore di un premio “gender free”, Blanchett sottolinea che «una performance è buona o meno senza questione di genere. La parte difficile è solo giudicare il lavoro degli altri».
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