Una tradizione trentennale di esordi cinematografici, quella Settimana Internazionale della Critica, sezione parallela della Mostra del cinema di Venezia che raggiunge quest’anno i trentadue anni di vita. Da Kevin Reynolds a Olivier Assayas, da Mike Leigh a Peter Mullan, sono tanti i registi scoperti e lanciati negli anni dalla Sic, vera e propria riserva collaterale di opere prime nel programma della Mostra lagunare.
L’edizione 2017, nelle parole del delegato generale Giona Nazzaro, giunto alla seconda annata del suo mandato, si presenta all’insegna di un’evidente alternativa all’onnipresente narrazione della crisi, che investe in ogni ambito i discorsi sui media contemporanei e dunque, in misura particolare, anche il cinema. «Esplorare il terreno del possibile, senza abbandonare il gusto della ricerca», è l’imperativo che si sono dati Nazzaro e la squadra di selezione, composta dai critici e studiosi di cinema Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria.
L’imperativo era trovare, sempre stando alle parole di Nazzaro, dei film che fossero l’uno diverso dall’altro, ognuno con un’identità narrativa molto forte, che li rendesse unici e irripetibili nel panorama dell’audiovisivo contemporaneo, ma senza per questo prendersi troppo sul serio o risultare pedanti, altisonanti e troppo legati al passato: ecco dunque stagliarsi all’orizzonte degli esordi che, sulla carta e in attesa di vederli, osano, mixano i formati e i generi, le narrazioni e i sessi, soffermandosi sul Sud del mondo (soprattutto Napoli e la Campani) e su vari frammenti di adolescenze inquiete, declinate nei modi più disparati.
7 esordi, dunque (ma anche 9 cortometraggi, due in più dei 7 dell’anno scorso) sono il biglietto da visita della selezione della Sic per tentare di parlare, attraverso le proprie scelte, del cinema di oggi e dei suoi orizzonti. Nazzaro ci tiene a precisare che le sue parole di presentazione del programma devono suonare il meno autocelebrative possibile, perché dopotutto si tratta di un tentativo di ricerca e di sorpresa, che spezzi la routine dei nomi più celebrati e già ampiamente riconosciuti. Il suo discorso parte dal cinema italiano, riallacciandosi ai cortometraggi selezionati.
«È come se inventando il cinema avessimo inventato anche la crisi del cinema italiano, perché non si fa altro che parlare di crisi. Meno male che tantissimi giovani cineasti italiani smentiscono tale convinzione generale: per noi il cinema italiano è la riserva di ossigeno alla quale lavoriamo con maggior passione e interesse, perché è lì che le cose si muovono. Quest’anno abbiamo dei corti non solo narrativi ma anche sperimentali e saggistici, perché il cinema italiano si espande in tantissime direzioni diverse e sono tutte parimenti interessanti. Come ci insegna Roberto Rossellini, il futuro non va temuto ma accolto», ha detto Nazzaro.
«Il film italiano di quest’anno è Il cratere di Luca Bellino e Silvia Luzi – ha proseguito il Delegato generale della SIC – Lo riteniamo tutti un lavoro di estremo interesse, perché da un lato si sintonizza sul cinema del reale, fiore all’occhiello della produzione italiana di oggi, e dall’altro si interroga su cosa sia il documentario in quanto tale, lavorando sul neorealismo, sul verismo. Si tratta della storia di un padre che vuole che una ragazzina diventi una cantante neomelodica, ma è anche un film lontanissimo dagli stereotipi sulla napoletanità, sia quelli oleografici che esistono dalla notte dei tempi sia quelli noir e criminali degli ultimi anni».
Il film d’apertura di quest’anno è Pin Cushion, sostenuto dal British Film Institute. Così è stato descritto: «Uno strano oggetto, tra Angela Carter e il Free Cinema inglese di Ken Loach. Un film barocco e operaista, che parla anche della scomparsa della classe operaia britannica, e segnala come il cinema inglese stia abbandonando il criterio produttivo del realismo sociale ad ogni costo. Un lavoro estremamente crudele e colorato».
In concorso c’è spazio anche, però, per un film provocatorio e per un film punk. «Les garçons sauvages è il nostro film-scandalo, ma non gratuitamente. Cambiamenti di sesso, persone che accolgono il diventare altro da sé come una forma di erotismo. Diciamo che, quando Adinolfi ha gli incubi, potrebbe sognare questo film qui. Un atto di fiducia assoluta verso il cinema, girato in pellicola e in bianco e nero. In esso i capitani coraggiosi di Rudyard Kipling che si innamorano dei marinai di Jean Genet, per usare uno slogan. Il film punk di quest’anno è invece Team Hurricane di Annika Berg, una jam session organizzata in maniera geniale da persone che non sanno suonare, ma il suono che viene fuori è, guarda caso, il suono del futuro. Sfarfalla tra mille formati, tra vecchie VHs e YouTube. Un antidoto alla nostalgia paralizzante di oggi, che ci impedisce un po’ di vedere le cose…».
Impossibile non scorgere, come filo conduttore del programma, una cospicua presenza di prospettive femminili all’interno delle storie proposte. «Non è certo una banale questione di quote rosa – ha concluso Nazzaro – ma le donne sono più in grado oggi di rimettere in gioco equilibri e poteri, hanno più possibilità di seduzione perché hanno uno sguardo più leggero e fanno film più erotici degli uomini. In Veleno, film di chiusura, c’è una Luisa Ranieri che guarda al trasporto di Gina Lollobrigida e Sophia Loren, mentre in Temporada de caza, film in concorso, si respira nella mano della regista la sicurezza di una Kathryn Bigelow».
Ecco tutti i titoli selezionati.
Concorso
- Il cratere, di Luca Bellino, Silvia Luzi (Italia)
- Drift, di Helena Wittmann (Germania)
- Les garçons sauvages (The Wild Boys), di Bertrand Mandico (Francia)
- Körfez (The Gulf), di Emre Yeksan (Turchia, Germania, Grecia)
- Sarah joue un loup garou (Sarah plays a Werewolf), di Katharina Wyss (Svizzera, Germania)
- Team Hurricane, di Annika Berg (Danimarca)
- Temporada de caza (Hunting Season), di Natalia Garagiola (Argentina, Usa, Germania, Francia, Qatar)
Film d’apertura
- Pin Cushion, di Deborah Haywood (Regno Unito)
Film di chiusura
- Veleno, di Diego Olivares
Cortometraggi Sic@Sic 2017
Adavede di Alain Parroni
Due di Riccardo Giacconi
Les fantômes de la veille di Manuel Billi
Il legionario di Hleb Papou
MalaMènti di Francesco Di Leva
Piccole italiane di Letizia Lamartire
Le visite di Elio Di Pace
Evento speciale – Cortometraggio d’apertura
Nausicaa – L’altra Odissea di Bepi Vigna
Evento speciale – Cortometraggio di chiusura
L’ultimo miracolo di Enrico Pau
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