Domani, giovedì 14 febbraio, giorno di San Valentino, è anche un buon giorno per morire. Così almeno recita il titolo del nuovo Die Hard, quinto capitolo di una saga nata venticinque anni fa e che continua, film dopo film, a regalarci esplosioni, sparatorie, inseguimenti e soprattutto John McClane. Ma com’è davvero questo quinto capitolo, che il direttore editoriale di Best Movie Luca Maragno ha già definito «il trionfo del cinema-videogame»? Be’, dipende: dipende da cosa vi aspettate da un film del genere (che, va detto, di suo fa molto poco per sorprendere). Come scrive nella sua recensione il nostro Gabriele Ferrari,
Più ancora del capitolo scorso, che già si divertiva a giocare con i cliché del genere e con la figura ormai mitologica di John McClane, Un buon giorno per morire è una pellicola pienamente consapevole di quello che vuole essere; questo, oppure è il più grande pesce d’aprile in anticipo di sempre. A seconda dell’angolazione da cui lo si guarda, Die Hard 5 è alternativamente un filmaccio, un filmetto o un filmone: noi vi spieghiamo perché, poi scegliete voi quale punto di vista sposare, e quindi cosa fare il 14 febbraio quando il film uscirà al cinema.
E voi che tipo di spettatore siete, a), b) o c)? Cosa vi aspettate da Die Hard 5? Se l’avete già visto, siete d’accordo con la nostra recensione? Diteci la vostra nei commenti e su Facebook.
Leggi la recensione completa di Die Hard – Un buon giorno per morire
Leggi il blog di Luca Maragno “Die Hard 5: insert coin please”