Flow, perché quella agli Oscar 2025 è una vittoria storica per l'animazione
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Flow, perché quella agli Oscar 2025 è una vittoria storica per l’animazione

Il piccolo film del regista lettone Gints Zilbalodis è riuscito in un'impresa praticamente impossibile, battendo colossi come Disney e DreamWorks

Flow, perché quella agli Oscar 2025 è una vittoria storica per l’animazione

Il piccolo film del regista lettone Gints Zilbalodis è riuscito in un'impresa praticamente impossibile, battendo colossi come Disney e DreamWorks

Flow, il vincitore dell'Oscar 2025 come Miglior film d'animazione

È una notte che l’industria dell’animazione ricorderà a lungo, quella degli Oscar 2025. Ancora si stenta a crederci, ma è tutto vero: Flow, del regista lettone Gints Zilbalodis, ha portato a casa la statuetta per il Miglior film animato, battendo titoli ben più blasonati di grandi studi americani, come Inside Out 2 dei Pixar Animation Studios e Il robot selvaggio di DreamWorks Animation.

La categoria Miglior film d’animazione è stata ed è ancora oggi oggetto di diverse controversie tra gli addetti ai lavori. Fondata nel 2001, dopo l’exploit di Shrek e la comparsa di altri concorrenti sul mercato, fino a quel momento dominato interamente da Disney, essa non è mai riuscita realmente nell’obiettivo originario di valorizzare le opere animate, finendo anzi spesso e volentieri per ghettizzarle e per rappresentare un ostacolo alla candidatura in altre categorie più competitive.

Un po’ per pregiudizio dei votanti, un po’ per ragioni di visibilità commerciale, i vincitori sono stati quasi sempre piuttosto telefonati e le sorprese pochissime: in 23 edizioni, Pixar ne ha vinte ben 11, Disney 4, DreamWorks 2 (di cui una in collaborazione con Aardman Animations). Se si esclude Rango di Gore Verbinski, le vere novità sono arrivate perlopiù negli ultimi anni, con la prima vittoria di Sony Animation grazie a Spider-Man: Un nuovo universo e soprattutto con Pinocchio di Guillermo del Toro, di produzione Netflix. Su tutto, la grande eccezione è stata naturalmente rappresentata da Hayao Miyazaki, l’unico autore non americano a ricevere ben due statuette, nel 2003 con La città incantata e ancora l’anno scorso con Il ragazzo e l’airone.

Il quadro qui descritto forse darà una minima idea dell’impresa epocale compiuta da Flow, primo film indipendente a ottenere il prestigioso riconoscimento cinematografico. Qualche rapido dato. Flow è la prima opera interamente finanziata e prodotta in Europa a vincere l’Oscar al Miglior film d’animazione. È anche il primo film muto a essere insignito di questo premio, e il primo ad essere animato con il software 3D open source Blender. È stato concepito presso Dream Well Studio in Lettonia, mentre la character animation è stata realizzata in Francia e Belgio. Il team era composto da 20 animatori; complessivamente, la crew non ha mai superato i 45 membri. Per mettere le cose in prospettiva, sia Pixar che DreamWorks contano attualmente oltre 1000 dipendenti. Ancora più impressionante è la comparazione del budget: Flow è stato realizzato con 3.5 milioni di euro (3.7 milioni di dollari statunitensi), una cifra che impallidisce di fronte ai quasi 300 milioni di Inside Out 2 o anche ai 78 di Il robot selvaggio.

Insomma, una vittoria che ha dell’incredibile per Zilbalodis, che ad appena trent’anni è ora il più giovane vincitore dell’Oscar al Miglior film animato. In un momento di forte crisi, e sullo sfondo di numerosi licenziamenti di massa da parte di tutti i principali studi di animazione e VFX internazionali, la vittoria di Flow è la testimonianza che un altro approccio è possibile, e che l’animazione e la sperimentazione artistica talvolta danno il meglio di sé negli spazi stretti, confinate da vincoli che si traducono in opportunità visive.

Il film, che narra la storia di un gatto che cerca di sopravvivere in un contesto post-apocalittico in compagnia di un gruppo di animali, è distribuito in Italia da Teodora. Sarà disponibile dal 6 marzo in streaming su CGtv.it e sulle principali piattaforme, tra cui Prime Video, Apple Tv+, Google Tv, Youtube, Timvision, Infinity e Chili, grazie a CG Entertainment e a Teodora Film. E si attende anche il suo ritorno nelle sale per celebrare adeguatamente questo storico traguardo.

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