Sono passati quasi trent’anni dall’uscita di Forrest Gump, un film diventato iconico per la storia stessa della settima arte e indelebilmente legato alla performance di Tom Hanks nei panni dell’innocente e “speciale” personaggio. Speciale senza dubbio, innocente non tanto a giudicare da un easter-egg contenuto nel film di Robert Zemeckis, uno di quelli in grado di stravolgere la percezione stessa della storia.
Ciclicamente, infatti, viene fatto notare che un dettaglio presente nel finale del film getta un’ombra oscura su tutta la vicenda che vede protagonista Forrest, bambino e poi uomo affetto da uno sviluppo cognitivo inferiore alla media ma comunque in grado di legare il suo nome ai più grandi avvenimenti della storia americana e mondiale. Le sue gesta in guerra e le sue imprese economiche sono mirabolanti, ma sono davvero solo frutto della fortuna?
Quando Forrest arriva finalmente a casa della sua Jenny (Robin Wright), dopo aver raccontato agli sconosciuti sulla panchina la storia della sua vita, questa gli mostra un album di ritagli per dimostrargli che l’ha sempre seguito. Uno di questi ritagli però, a guardare bene, non è particolarmente “positivo”. Datato agosto 1978 (quattro anni prima di quella scena), si legge: «Continuano le indagini su Gump nel suo paese natale». Subito dopo: «Gli amici di Forrest Gump sono stati tipicamente evasivi nelle loro congetture riguardo alle sue azioni. ‘Non ha mai saputo cosa stesse facendo’ ha detto Emilio Sergia. La maggior parte delle persone che sono cresciute con lui hanno forti opinioni su di lui. Dodici persone su venti direbbero che è solo ‘Un idiota’, come se questo dovesse spiegare tutto».
Insomma, a un certo punto della sua vita Forrest Gump è stato indagato. Ma per cosa? Secondo alcune teorie circolate in questi anni, il film di Robert Zemeckis dà una risposta che riscrive tutta la trama del film. Il successo economico del personaggio deriva da due cose: l’impresa Bubba Gump Gamberi e aver fortunosamente investito nella Apple prima che diventasse… beh, la Apple! Cosa hanno in comune questi due fatti? La figura del tenente Dan, interpretato da Gary Sinise.
Come ricorderete bene, Forrest si imbatte in un depresso e alcolizzato tenente durante un capodanno a New York e poi lo ritrova in Alabama non appena riesce a mettere su la sua impresa dedicata al commilitone morto in Vietnam. Ad un certo punto, Forrest lascia tutto nelle mani del tenente ed è lo stesso che fa sapere come «Non dovevo più preoccuparmi dei soldi». Mentre lo dice, viene mostrata la lettera delle azioni Apple, datata 1975. Il problema è che la compagnia di Steve Jobs non è stata fondata prima del 1976 ed è diventata pubblica solo nel 1980. Semplice “errore di trama” oppure c’è sotto qualcos’altro?
Secondo la teoria, molto cinica, il tenente Dan avrebbe fregato Forrest e intrapreso qualche azione criminale con la sua compagnia, mentendogli su come stesse gestendo le cose. La teoria sarebbe supportata anche dalle scarpe di Forrest, parecchio consumate nelle scene ambientate alla panchina, nonostante sia ricchissimo (dettaglio questo che però può benissimo essere ascritto al carattere per nulla spendaccione di Forrest e al fatto che fossero legate alla stessa Jenny).
Cosa ne pensate di questa teoria, comunque supportata dal fatto che l’articolo sulle indagini su Forrest Gump è effettivamente presente nel film? Per la verità, ci sarebbe una spiegazione molto più semplice: l’indagine potrebbe riguardare la sua sparizione nel lungo periodo in cui è andato in giro per il paese perché “aveva voglia di correre“.
In passato, comunque, sono emerse altre ipotesi che stravolgono il finale del film: una di queste suggerisce che il bambino di Jenny non sia davvero figlio di Forrest e che la donna abbia mentito per assicurargli un futuro economicamente stabile. Dietro alla storia di Forrest c’è molto più di quanto pensiamo?
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Fonte: ScreenRant
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