Frankenweenie, il nuovo film di Tim Burton in stop-motion – dopo La sposa cadavere –, sta conquistando grandi e piccini grazie alla sua delicata poesia un po’horror (il film è tratto da un lungometraggio del regista e rende omaggio a tutte le pellicole che amava guardare da bambino, da Frankenstein a La Mummia). Lo ha visto anche Demis Biscaro di MovieforKids, insieme a suo figlio Riccardo di 7 anni. Ecco la sua recensione:
«Prendendo spunto dalla semplice amicizia tra un cane e il suo padroncino, Burton riesce a far collidere il cupo racconto gotico di Frankeinstein col mito di Orfeo ed Euridice, trasformando il folle atto prometeico dello scienziato svizzero in un commovente ed estremo gesto d’affetto, istintivamente giustificabile e dunque condivisibile, come un’ultima scarica di defibrillatore fuori tempo massimo. L’empatia col piccolo protagonista è inevitabile e il regista la sfrutta abilmente per accompagnare lo spettatore attraverso un malinconico e sentito omaggio (rigorosamente in bianco e nero) al cinema “di mostri” del tempo che fu, in cui inventiva e abilità artigianale sopperivano alla scarsità di mezzi per portare sullo schermo fantasiose creature dell’orrore. Le citazioni non si contano e sono per la maggior parte riconducibili ai cult movie di James Whale “Frankenstein” e “La moglie di Frankenstein”, ma c’è spazio anche per Dracula, la mummia, l’uomo invisibile, il licantropo, Gamera (mitica tartaruga gigante avversaria di Godzilla) e i più recenti Gremlins».
Frankenweenie, il cinema è il miglior amico dell’uomo. Leggi la recensione
Demis Biscaro ha visto il nuovo film in stop-motion di Tim Burton insieme a suo figlio Riccardo di 7 anni