Quando si parla di dame e cavalieri, amor cortese e leali duelli, gli Stark sono tutto quello che Tolkien avrebbe mai desiderato affiancare alle buonanime della Compagnia dell’Anello: gente d’onore, di solidi principi, di grande etica. «You Starks are hard to kill», diceva Gionsnò nella prima stagione, mentre George R. R. Martin ghignava come un pazzo, decapitando Ned nello sconcerto generale.
E i figli pagano le colpe dei padri a Westeros, perché i giovani Brann lo Storpio e Rickon l’inutile hanno vagato a caso per il Nord cercando un corvo con tre occhi per poi doversi separare; Arya invece è dapprima finita nelle mani degli invasati della Jihad della Luce che volevano venderla ai suoi, ha perso Gendry, e infine si è ritrovata in compagnia del Mastino, che le aveva ammazzato l’amico e voleva solo (ri)venderla ai suoi, giusto in tempo per potersi illudere di riabbracciare mammà e vedere il real esercito bruciare come i boschi in agosto.
È poi chiaro come il sole che qualcuna di nome Sansa abbia spezzato il cuore di Martin in tenera età, perché la valanga di sfighe che si abbattono sulla poverina non ha precedenti: figlia e sorella di traditori, vive in balia di Re Piscopatico I, usata come pedina da matrimonio tra pazzi, omosessuali, approfittatori ai limiti del pedofilo e nani.
Chi ha pagato caro il prezzo dell’odio inveterato per i Lupi sono stati però i capifamiglia, Robb King in the North e Catelyn, brutalmente ammazzati uno di fronte all’altra alla gioiosa occasione del matrimonio tra “Il Trota” Tully e l’unica figlia con sembianze umane di Walder Frey.
D’altronde Talisa aveva appena detto a Robb di voler chiamare il loro figlio non ancora nato come Ned, andandosela a cercare e praticamente implorando gli sceneggiatori di farsi pugnalare a morte il ventre.
Se di cognome fate Stark, correte all’anagrafe prima che Martin se ne accorga.
Il Trono di Spade – Special Edition: la guida di Best Movie alla serie fenomeno (Leggi qui un estratto dell’articolo pubblicato sulla guida)
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