Ghostbusters, l'evoluzione di un mito: la storia degli acchiappafantasmi dal 1984 a Minaccia glaciale
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Ghostbusters, l’evoluzione di un mito: la storia degli acchiappafantasmi dal 1984 a Minaccia glaciale

Ecco tutto quello che dovete sapere sulla storia del franchise in attesa di tornare al cinema l'11 aprile con il nuovo capitolo della saga

Ghostbusters, l’evoluzione di un mito: la storia degli acchiappafantasmi dal 1984 a Minaccia glaciale

Ecco tutto quello che dovete sapere sulla storia del franchise in attesa di tornare al cinema l'11 aprile con il nuovo capitolo della saga

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“Uno zaino protonico per domarli, una Ecto-1 per trovarli, una griglia di contenimento per ghermirli e nel buio incatenarli”. Forse non era proprio così che funzionava la cosa, ma dove ci sono fantasmi è lecito pensare a loro. E se al cospetto dei Nazgûl, i cosiddetti spettri dell’Anello, Frodo e gli altri avessero avuto a portata di mano il numero telefonico 555-2368, “chi avrebbero chiamato”? O se Jack Torrance, arrivato all’Overlook Hotel, avesse saputo di Venkman, Stantz, Spengler e Zeddemore, “chi avrebbe chiamato?”. E che dire di Kat Harvey, al suo primo incontro con Casper? Gli esempi dal mondo del cinema sono pressoché infiniti, ma la domanda è sempre la stessa. E in questo caso, è persino più famosa della risposta: i Ghostbusters.

C’è tutto un universo dietro questo nome. Una storia che inizia nel 1984 e che parte dalla fascinazione esercitata dal mondo dell’occulto su Dan Aykroyd, proveniente da una famiglia legata alla parapsicologia da più generazioni (nonno spiritista, padre autore di un libro sui fantasmi, madre che giurava di averne addirittura incontrati) e all’epoca uno dei più apprezzati comici del Saturday Night Live. Ed è proprio questa, in fondo, la cifra stilistica di quello che poi sarebbe diventato il più grande successo commerciale di quell’anno: una storia paranormale intrisa dello stesso umorismo dei suoi sketch. Il progetto prende vita ufficialmente nel 1981, quando l’autore decide di scrivere la sceneggiatura di un film che lo avrebbe visto nel ruolo di protagonista al fianco di Eddie Murphy e del “partner in crime” John Belushi, con il quale aveva dato precedentemente vita ai leggendari Blues Brothers. I tre avrebbero interpretato un team di ghost hunters in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, spostandosi anche in altre dimensioni, per catturare enormi fantasmi. Il primo dovette rinunciare a causa di altri impegni sul set, cedendo il ruolo a Ernie Hudson e, purtroppo, l’anno seguente fu anche quello segnato dalla scomparsa prematura di Belushi, che venne quindi sostituito da Bill Murray, altro volto del SNL. Dan Aykroyd, nel mentre, aveva iniziato a riscrivere la sceneggiatura insieme ad Harold Ramis, su consiglio del regista Ivan Reitman, che suggerì di alleggerire lo script affinché potesse rientrare nel budget, inadeguato per portare sugli schermi un film tanto ambizioso in termini di effetti speciali e scenografie. Si optò quindi per un’ambientazione urbana, decisamente più accessibile alla produzione, e allo stesso Ramis venne offerto uno dei ruoli principali. I Ghostbusters erano così al completo.

I Ghostbusters al cinema e in tv

Egon Spengler, Ray Stantz e Peter Venkman – il trio originale, al quale si unirà poi anche Winston Zeddemore – sono personaggi estremamente archetipici, le cui personalità agli antipodi danno vita a quel tipo di complementarità caratteristica delle squadre che, in un modo o nell’altro, alla fine sanno sempre come far quadrare le cose. Nella mente di Aykroyd, il primo è il cervello dei Ghostbusters, il secondo il cuore e il terzo la bocca: “Se li metti insieme avrai lo Spaventapasseri, il Leone e l’Uomo di Latta”, disse all’epoca.

Il capitolo iniziale, arrivato nelle sale nel 1984, segue i tre scienziati mentre intraprendono la loro carriera da investigatori del paranormale, non senza l’ovvio scetticismo di chi li circonda e li considera al pari di veri e propri ciarlatani. Si armano di tecnologie all’avanguardia, trovano un edificio da trasformare nella loro base operativa e iniziano a comparire in tv e sui giornali, pubblicizzando il loro bizzarro servizio a pagamento. Non è esattamente un settore florido di clienti, ma qualcuno si fa avanti: Dana Barrett, una violoncellista che ha avuto un incontro ravvicinato con una sinistra entità comparsa all’interno del suo frigorifero, li mette di fronte al loro primo, grande caso. Dove la parola “grande” diventerà più che mai azzeccata, soprattutto nel finale.

Il film, che mescolava elementi fantasy, comedy e horror, si piazzò al primo posto del box office americano con un guadagno di oltre 220 milioni, superando cult dell’epoca come Indiana Jones e il tempio maledetto, Gremlins e Karate Kid. Inevitabile la nascita del franchise che ne avrebbe poi plasmato l’universo, gettando le basi per l’evoluzione del team e tracciando poi il percorso che lo ha condotto fino ai giorni nostri.

Furono necessari cinque anni per l’arrivo di un secondo film, ma nel frattempo il pubblico ebbe la possibilità di seguire le avventure degli acchiappafantasmi nella serie animata The Real Ghostbusters, trasmessa dal 1986 al 1991, che riportava sugli schermi i quattro i membri originali, seppur con delle variazioni estetiche. Al loro fianco tornò anche la segretaria Janine Melnitz, da lì in poi divenuta un personaggio ricorrente del franchise, ma anche quella che sarebbe diventato la loro mascotte ectoplasmatica, Slimer, il fantasma verde apparso brevemente nel film originale. Fu proprio la serie a renderlo un membro fisso del team, caratterizzandolo come uno spettro burlone, sempre affamato e capace di ingurgitare praticamente qualsiasi oggetto. Si rivelò uno dei personaggi più apprezzati dal pubblico, tanto che il successivo progetto legato al franchise fu proprio uno spin-off animato che lo vedeva protagonista, intitolato semplicemente Slimer e lanciato nel 1988.

I cinque anni erano trascorsi e nel 1999 arrivò Ghostbusters II, che riportò nelle sale tutti i protagonisti del primo film, ad inclusione di Dana Barrett, ancora una volta interpretata da Sigourney Weaver. Dopo essere stato acclamato dai cittadini di New York al termine della precedente avventura, ritroviamo il team ormai sciolto: i membri hanno preso strade differenti e il mondo è tornato a considerarli dei ciarlatani, incolpandoli per la distruzione causata nello scontro con il gigantesco omino dei marshmallow. Le cose cambiano quando una nuova minaccia, che si manifesta sottoforma di una strana melma rosa e di un misterioso dipinto, torna a creare scompiglio a New York City.

Un altro capitolo, un altro successo. Un nuovo successo, questa volta con una serie animata: Extreme Ghostbusters, arrivata nel 1997 e questa volta incentrata su un nuovo team. Dei personaggi originali, solo Egon, Janine e Slimer tornarono sul piccolo schermo, pronti a guidare una nuova generazione di acchiappafantasmi in uno show dai toni decisamente più cupi.

A quel punto, il viaggio sembrava giunto al termine. Dal 1997 le produzioni legate al franchise si fermarono, ma non morì l’eredità che quei personaggi e quell’immaginario avevano generato. Nel tempo i primi due film divennero dei veri e propri cult: gli zaini protonici, le ghost-trap usate per catturare gli spettri, la caserma dei pompieri utilizzata come base operativa, il fantasmino del logo ufficiale, le caratteristiche tute e la Ecto-1 si trasformarono nei simboli di una generazione. Anche il tema musicale cantato da Ray Parker Jr., dove risuona la celebre domanda “Who ya gonna call?” divenne un vero e proprio inno per gli appassionati.

Il mito cresceva e la nostalgia aumentava, ma nessuno si aspettava che l’avventura sarebbe continuata. È stato necessario un salto temporale di 19 anni per scoprirlo: nel 2016 arrivò nei cinema un reboot al femminile del franchise, intitolato Ghostbusters e interpretato da Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones nei panni delle protagoniste. Il progetto fece arrabbiare molti puristi, che si aspettavano piuttosto di rivedere i tre membri originali all’opera – Harold Ramis, interprete di Egon, venne a mancare due anni prima.

Fu però un nuovo punto di partenza: sulla scia del reboot, si decise infatti di far proseguire gli eventi della saga originale. Il 2021 fu l’anno di Ghostbusters: Legacy, il sequel diretto dei primi due film che vedeva alla regia nientemeno che Jason Reitman, il figlio di Ivan, lo stesso autore del franchise. Non è mai semplice accontentare tutti quando si va a toccare un cult del passato con una simile operazione: rispettarne l’eredità riportando sugli schermi tutto ciò che ha reso grande una saga, riuscendo però a svecchiarla con nuove idee e personaggi, è un lavoro estremamente complesso. Si deve piacere ai fan di lunga data – il target più ostico – con un richiamo al passato, generando però interesse anche negli spettatori più giovani grazie a temi contemporanei.

Il nuovo franchise ci è riuscito, assemblando un team di adolescenti – ma non solo – che si riveleranno essere i nipoti dello stesso Egon Spengler, costretti a gestire il lascito del nonno quando si imbattono nelle vecchie attrezzature degli acchiappafantasmi e, ovviamente, in nuove minacce ectoplasmatiche. Tutto ritorna: gli zaini protonici, la Ecto-1, le ghost-trap, i nemici originali e persino i vecchi Ghostbusters, con Venkman, Stantz, Zeddemore, Janine Melnitz e Dana Barrett interpretati ancora una volta dal cast originale. Nei panni dei nuovi protagonisti, invece, ci sono giovani star come Finn Wolfhard e Mckenna Grace, ma anche gli adulti che si uniranno alla loro avventura, ai quali prestano i volti Paul Rudd e Carrie Coon. Tra tutti, il personaggio affidato a Grace, ovvero Phoebe Spengler, sembra farsi carico del lascito di Harold Ramis, ricalcandone la personalità smaccatamente “scientifica” e, in un certo senso, anche il look dal sapore nerd.

Il film ha presentato al pubblico questa nuova generazione di acchiappafantasmi, raccontando una vicenda che terminava con un oscuro presagio: una spia lampeggiante apparsa sull’unità di contenimento dei fantasmi anticipava future manifestazioni soprannaturali. Le conosceremo l’11 aprile in Ghostbusters – Minaccia glaciale, che ci riporterà dove tutto aveva avuto inizio, a New York, nella leggendaria caserma dei pompieri. 

Qui la famiglia Spengler si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale.

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