Donne. Sempre le donne. Ma quando arrivi a sessant’anni ci sono ancora? Ti guardano ancora? Se lo chiede Gianni di Gregorio, che dopo Pranzo di Ferragosto, continua a raccontare con Gianni e le donne l’uomo al servizio dell’universo femminile. «Il film», racconta il regista, «è nato dagli sguardi in autobus tra me e le donne, che adesso mi guardano come se guardassero una poltrona, un lampadario. Anche se mi dessi fuoco non attirerei la loro attenzione». Gianni, classe 1949, ha una moglie e una figlia, ma è in pensione da 10 anni. Fa il dogsitter alla giovane vicina di 30 anni, prova a uscire con la figlia dell’amica della mamma, con l’amico avvocato (Alfonso Santagata), tenta un timido addescamento di due giovani sorelle gemelle. «Temevo che l’attualità coincidesse con la storia. Ma ho semplicemente voluto raccontare il mio mondo, difendendo quello che considero normale: ad una ragazza che ha 30 anni meno di te gli puoi comprare la frutta, portare il cane senza cercare di avere una storia. Se il film fosse provocatorio sono contento». Ironia e malinconia si mescolano in questo film dove Gianni è figlio di una mamma ancora troppo ingombrante, (Valeria de Franciscis Bendoni) con la passione dello champagne, è padre di una figlia (Teresa Di Gregorio) in conflitto con il fidanzato che vive in casa, è sposato con una donna assente (Elisabetta Piccolomini). «Preferisco dire sempre la verità con una battuta: la sofferenza mi spaventa. È un mio modo di essere, che nasce, probabilmente, dalla mia infanzia con una madre che continua ad essere presente (anche se è morta ormai da 15 anni) con una casa imponente cone le tende (come quella del film). Ho raccontato me stesso e la mia passività insieme ai soldi, che sono altro leitmotiv della mia vita, sempre assenti. Da poco ho finito di pagare i debiti di mia madrea che era una grande sperperatrice». Il film, che esce in Italia l’11 febbraio per 01 Distribution e che sarà presentato, nella sezione Berlinale Special, il 12 febbraio, è già stato venduto da Fandango Portobello Sales, in Paesi come la Francia, Benelux e Svizzera. «Non saremo presenti a Roma», spiega il produttore Angelo Barbagallo, «per la manifestazione delle donne il 13 febbraio, ma lo saremo con questo film».
Ecco il trailer:
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