Giffoni 2013, a tu per tu con Logan Lerman e Alexandra Daddario
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Giffoni 2013, a tu per tu con Logan Lerman e Alexandra Daddario

I due attori hanno parlato di Harry Potter, di Stanley Kubrick, delle paure del futuro e... del primo bacio

Giffoni 2013, a tu per tu con Logan Lerman e Alexandra Daddario

I due attori hanno parlato di Harry Potter, di Stanley Kubrick, delle paure del futuro e... del primo bacio

Alla Cittadella del Cinema del Giffoni Film Festival oggi è stata la giornata di Percy Jackson. Migliaia di ragazzi di ogni età si sono accalcati nella piazzetta per accogliere Logan Lerman e Alexandra Daddario, i protagonisti di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il mare dei mostri, in uscita in Italia il 12 settembre. Secondo capitolo della saga iniziata nel 2010, il film segue i nostri eroi alla ricerca del vello d’oro in un’avventura ricca di colpi di scena, creature mitologiche ed effetti speciali. A Movieforkids i due attori hanno parlato di Harry Potter, di Stanley Kubrick, delle paure del futuro e… del primo bacio.

Come spiegate il successo mondiale della saga di Percy Jackson?
Logan Lerman: «Quando ero piccolo sono cresciuto con Harry Potter, una saga che ha molto in comune con Percy Jackson. In entrambe delle persone ordinarie vengono a contatto con eventi straordinari. Percy in particolare è dislessico, ha problemi e finisce in situazioni eroiche. Questa è sicuramente una delle attrattive più forti del film».
Alexandra Daddario: «Penso che prendere dei ragazzi con dei problemi e dimostrare loro che possono diventare importante è una realtà con la quale tutti possono relazionarsi. Anche perché tutti vogliono trovare il modo di farsi valere nella vita».

Non solo Harry Potter, anche di Twilight Percy Jackson è in qualche modo erede. Pensando alle carriere dei protagonisti di queste saghe e pensando al vostro futuro, che idea vi siete fatti del vostro futuro?
Alexandra Daddario: «Percy Jackson è stato per me un trampolino di lancio, mi ha aiutato ad aprire alcune porte e a guardare il futuro con uno sguardo più positivo. Spero ovviamente di continuare la mia strada e di continuare a girare film».
Logan Lerman: «Quando avevo quattordici anni ho girato un film che amo molto e pensavo che mi avrebbe aperto tutte le porte. Successivamente infatti avevo letto quattro sceneggiature ed ero convinto che avrei girato tutti i film. Invece ho incontrato registi che non erano pronti a investire sulla mia persona e che non hanno creduto in me. Oggi, grazie a Percy Jackson, per fortuna non è più così. Percy Jackson forse non è all’altezza di Harry Potter e Twilight, ma è stata una grande spinta che mi ha permesso di essere preso in considerazione per molti altri progetti, e non solo grandi produzioni ma anche piccoli film indipendenti».

Essere un attore non è esattamente la stessa cosa di essere una star. Sentite la pressione di essere all’altezza del pubblico e avete qualcuno che vi aiuta a tenere i piedi per terra?
Logan Lerman: «Nel nostro lavoro c’è molta incertezza. Il non sapere cosa succederà dopo aver girato un film, se verrai chiamato a recitare ancora e per che cosa, da una parte mi crea problemi dall’altra mi piace. Questa condizione crea ansia ma è anche una delle cose più eccitanti del nostro lavoro. A tenere i piedi per terra mi aiutano mio fratello e i miei amici, che sono anche i miei peggiori giudici. Mi consigliano sui nuovi progetti e giudicano il mio lavoro. Tengo molto alla loro opinione».
Alexandra Daddario: «Come ha detto Logan, lavorare come attore può creare molta ansia per l’incertezza sul futuro, ma è uno stato d’animo che si può superare, insieme al fatto di venire rifiutati. Non tutte le porte si aprono, alcune ti si chiudono proprio sul naso, l’importante è non prendere nulla sul personale ma prendere il rifiuto come uno spunto per migliorare e per andare avanti verso altri progetti».

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