Giornate degli Autori 2023: cosa si è visto quest'anno e tutti i vincitori della sezione
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Giornate degli Autori 2023: cosa si è visto quest’anno e tutti i vincitori della sezione

Ecco un bilancio dell'ultima edizione della sezione autonoma e parallela della Mostra del Cinema di Venezia

Giornate degli Autori 2023: cosa si è visto quest’anno e tutti i vincitori della sezione

Ecco un bilancio dell'ultima edizione della sezione autonoma e parallela della Mostra del Cinema di Venezia

Giornate degli Autori 2023: tutti i vincitori

La giuria composta dai ragazzi europei del progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento Europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione anche con Cineuropa, e presieduta dal regista e sceneggiatore portoghese João Pedro Rodrigues, ha decretato il vincitore del GdA Director’s Award nel corso della tradizionale riunione plenaria trasmessa in streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube delle Giornate degli Autori, coordinata da Karel Och, direttore del festival di Karlovy Vary. Il GdA Director’s Award ha un valore di 20.000 euro: metà destinata al regista, metà al venditore internazionale del film, per aiutarne la circolazione.
 
Tra i dieci film in concorso della 20ª edizione delle Giornate, è Vampire Humaniste Cherche Suicidaire Consentant di Ariane Louis-Seize ad aggiudicarsi il GdA Director’s Award 2023. 
 
La motivazione: “Questo film merita di essere celebrato per la sua forte visione creativa e la sua coerenza stilistica in vari aspetti, tra cui fotografia, recitazione, montaggio, costumi e scenografie. Il film rappresenta tematiche profonde e complesse, come la depressione, il benessere mentale, l’eutanasia e la neurodivergenza, utilizzando un linguaggio apparentemente spensierato ma commovente e radicale. Ci suggerisce che, in una società normalizzante, è possibile trovare un modo alternativo per essere se stessi. Mantenedo uno stile e linguaggio unico, il film raggiunge un pubblico vasto, grazie alla sua tenerezza e il suo coinvolgimento emotivo”.
 
 
Vampire Humaniste Cherche Suicidaire Consentant 
Sasha è una giovane vampira con un problema molto serio: ha una sensibilità che le impedisce di uccidere! Quando i genitori, esasperati dalla situazione, le tagliano i rifornimenti di sangue, la vita di Sasha è in pericolo. Per sua fortuna incontra Paul, un adolescente solitario con tendenze suicide, disposto a sacrificarsi per salvare la ragazza. Il loro patto, però, si trasforma in un forsennato tentativo notturno di esaudire gli ultimi desideri di Paul prima che faccia giorno.
 
Ariane Louis-Seize è una regista franco-canadese che vive a Montreal. Ha debuttato alla regia con il cortometraggio Wild Skin, un fantasy selezionato in numerosi festival che ha ottenuto, tra i vari riconoscimenti, una nomination ai Canadian Screen Awards e una per il Prix Iris ai Quebec Cinema Awards. Nel 2017 ha diretto Littles Waves, presentato ai Festival di Toronto e di Berlino. Di seguito, ha  realizzato i cortometraggi The Depths (2019) e Shooting Star (2020), selezionati ancora una volta al Festival di Toronto. Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è il suo primo lungometraggio.

Il film dei registi slovacchi Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík PHOTOPHOBIA (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina) ha vinto il Label Europa Cinemas come miglior film europeo nella sezione Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, come è stato annunciato oggi da una giuria composta da quattro esercenti del Network Europa Cinemas. Quest’anno il Label viene assegnato a Venezia per la ventesima volta.

Ricevendo il Label, PHOTOPHOBIA beneficerà del sostegno promozionale di Europa Cinemas e di una migliore distribuzione grazie a un incentivo finanziario per i cinema della rete che lo inseriranno nella loro programmazione.

La giuria era composta da: Gerardo de Vivo (Modernisssimo, Napoli, Italia); Lukas Berberich (Kino Usmev, Košice, Slovacchia); Mira Staleva (Sofia Film Fest on the Road, Sofia, Bulgaria) e Priscilla Gessati (L’Entrepôt, Parigi, Francia).

La giuria ha rilasciato la seguente dichiarazione: 
“Photophobia è un film originale e dalla meravigliosa capacità di osservazione. L’ambientazione è contemporanea, in una stazione sotterranea della metropolitana di Kharkiv, nel pieno della guerra in Ucraina. Ma questa non è una storia di guerra stereotipata che si crogiola nello sconforto. Vediamo il modo in cui gli esseri umani – e i bambini in particolare – imparano a creare un nuovo modo di vivere. Qui c’è speranza e gioia nelle piccole cose: il lusso occasionale di sentire il sole sul viso, per esempio. Il film è realizzato in maniera eccellente, con una fotografia che si distingue particolarmente.  Allo stato attuale, questo film non ha un venditore internazionale. Raccomandiamo vivamente ai venditori di guardare questo film il prima possibile e di mettersi all’opera. Come esercenti siamo convinti che un vasto pubblico attenda questo film. La nostra scelta unanime per l’Europa Cinemas Label qui a Venezia è Photophobia”.

Il film è una produzione Punchart Films e Cinémotif Films, in co-produzione con Radio e Televisione Slovacca, Arthouse Traffic, Televisione Ceca, Partizanfilm, con il sostegno del Fondo Slovacco per gli Audivisivi, del Fondo Cinematografico Ceco e del Ministero della Cultura della Repubblica Slovacca.

I produttori sono Ivan Ostrochovský, Albert Malinovský, Katarína Tomková, Tomáš Michálek Kristýna Michálek Květová, i coproduttori Helena Osvaldová, Denis Ivanov, Jakub Mahler e Pavol Pekarčík. La sceneggiatura è di Marek Leščák, Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík.

La fotografia è di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík; il montaggio è di Ivan Ostrochovský, Pavol Pekarčík e Martin Piga; le musiche sono di Roman Kurhane Michal Novinski; il suono di Jakub Jurásek e Dušan Kozák.

Il cast comprende Nikita Tyshchenko (Niki), Viktoriia Mats (Vika), Yana Yevdokymova (la madre di Niki), Yevhenii Borshch (il patrigno di Niki), Anna Tyshchenko (Anya, la sorella di Niki), Vitaly Pavlovitch (il cowboy) e Tetiana Volodymyrivna Syrbu (il medico).

In una fredda mattina di febbraio, il dodicenne Niki e la sua famiglia arrivano alla stazione della metropolitana di Kharkiv per trovare un riparo dalla terrificante guerra che imperversa fuori da quelle mura. Per la famiglia di Niki, la luce del giorno è sinonimo di pericolo mortale, perciò al ragazzo non è permesso lasciare i locali della stazione, costretto a vivere sotto il costante bagliore dei neon. Mentre vaga senza meta tra i vagoni abbandonati e le piattaforme occupate, Niki incontra l’undicenne Vika e gli si apre un nuovo mondo. Mentre il loro legame si rafforza, i bambini trovano di nuovo il coraggio di sentire il sole sul viso.

“Quando siamo arrivati in Ucraina con gli aiuti umanitari nella primavera del 2022 e ci siamo stabiliti accanto ai rifugiati della metropolitana, abbiamo capito che gli occhi del mondo si sarebbero concentrati sul fronte. Per questo abbiamo deciso di cercare qualcosa che si avvicinasse il più possibile alla “vita ordinaria” e di preservarla come meglio non potevamo fare: offrire uno squarcio di genuina umanità in un momento di orrore devastante. Abbiamo deciso di contrapporre la vita senza tempo e senza scopo di Niki e della sua famiglia, alle scene agghiaccianti che si svolgono a livello della strada, utilizzando il Super 8. Abbiamo filmato le immagini di un paese devastato dalla guerra come se corrispondessero a quelle di un bambino traumatizzato – il sogno febbrile di un passato remoto –, se solo il pubblico non sapesse che questa è la realtà odierna dell’Ucraina”. [Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík]

Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík hanno esordito nel 2013 con il documentario Velvet Terrorists (2013), diretto insieme Peter Kerekes, che ha ottenuto il Tagesspiegel Readers’ Award nella sezione Forum della Berlinale. Pekarčík ha poi firmato da solo Silent Days (2019), selezionato nel concorso East of the West del Festival di Karlovy Vary, mentre Ostrochovský è tornato al Forum della Berlinale con il lungometraggio Koza (2015). Il secondo lungometraggio di Ostrochovský, Servants (2020), è stato presentato nell’allora neonato concorso Encounters della Berlinale. Ivan è autore e co-sceneggiatore di 107 Mothers (2021), Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura alla Mostra di Venezia.

Filmografia:
Ivan Ostrochovský
2023 Photophobia
2021 Cenzorka
2020 Služobníci
2015 Koza
2013 Zamatoví teroristi (doc)
Pavol Pekarčík
2023 Photophobia
2019 Hluché dni
2013 Zamatoví teroristi (doc)
 
Tra i precedenti vincitori del Label Europa Cinemas a Venezia figurano:
2022: Dirty Difficult and Dangerous 
2021: Californie 
2020: Oaza 
2019: Corpus Christi 
2018: Joy 
2017: M 
2016: Sami Blood 
2015: A peine j’ouvre les yeux 
2014: I nostri ragazzi 
2013: La belle vie 
2012: Crawl 
2011: Présumé coupable 
2010: Le bruit des glaçons

Europa Cinemas a Venezia: Il progetto 27 Times Cinema è tornato quest’anno a Venezia per la sua quattordicesima edizione. Istituito da Europa Cinemas in collaborazione con il Parlamento Europeo e le Giornate degli Autori, il progetto coinvolge 27 giovani cinefili che, in rappresentanza di ciascuno dei 27 Stati membri dell’UE e selezionati tra i giovani spettatori dell’Europa Cinemas Network, sono stati a Venezia per tutta la durata della Mostra. I 27 spettatori hanno assistito alle proiezioni e parteciperanno ai dibattiti sui film, insieme a registi, professionisti del cinema e membri del Parlamento europeo. Hanno pubblicato articoli e contribuito ai social network di Europa Cinemas. Dal 2014, i membri del team di 27 Times Cinema assegnano il Premio Giornate degli Autori, distinguendosi come una delle giurie più ampie e insolite nel panorama dei festival cinematografici internazionali.

Europa Cinemas nel 2023: 
38 paesi / 744 città / 3060 schermi/ 83 milioni di spettatori
Europa Cinemas è sostenuto da Creative Europe/MEDIA, Programma dell’Unione Europea (Bruxelles), CNC (Francia), Eurimages (Consiglio d’Europa, Strasburgo), Institut Français (Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri e Ministero della Cultura, Francia)

Il pubblico delle Giornate ha espresso il proprio verdetto attraverso la votazione effettuata ogni giorno al termine delle proiezioni dei film del concorso, nella Sala Perla del Casinò del Lido. Tra i dieci film in concorso Quitter la nuit di Delphine Girard ha conquistato il Premio del Pubblico con il 64% delle preferenze. Sul virtuale podio anche Vampire humaniste cherche suicidaire consentant di Ariane Louis-Seize e Los océanos son los verdaderos continentes di Tommaso Santambrogio, entrambi a pochissima distanza dal vincitore.
 
Quitter la nuit
Una sera, una donna in pericolo chiama la polizia. Anna risponde a quella richiesta d’aiuto. Un uomo è arrestato. Passano le settimane, i tribunali cercano le prove e Aly, Anna e Dary affrontano gli echi di una notte che non possono lasciarsi alle spalle.
 
Delphine Girard
Nata in Quebec, si è trasferita in Belgio qualche anno dopo. Ha studiato regia all’INSAS di Bruxelles e il suo film di diploma Monstre ha fatto il giro del mondo. Dopo la laurea, ha lavorato come coach per bambini e direttrice di casting. Nel frattempo ha scritto e diretto il cortometraggio Caverne, tratto da un racconto di Holly Goddard Jones. Ha poi firmato un terzo film breve, Une sœur, candidato nel 2020 all’Oscar per il miglior cortometraggio di finzione. Girard ha poi continuato a riflettere sui temi presenti in Une sœur, realizzando Quitter la nuit, il suo esordio nel lungometraggio. Attualmente sta lavorando a diversi progetti.


È vampiresco, romantico e ironico il film vincitore del GdA Director’s Award della ventesima edizione, la horror comedy Vampire humaniste cherche suicidaire consentant (Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person) di Ariane Louis-Seize

Erano ben quattro i film sui vampiri alla 80ª Mostra del Cinema”, dicono Giorgio Gosetti e Gaia Furrer, rispettivamente delegato generale e direttrice artistica delle Giornate, “La vittoria del nostro film canadese è il segno dei nostri tempi. Ariane Louis-Seize usa il mondo dei vampiri con intelligenza e ironia come pretesto per raccontare l’empowerment femminile, per parlare di empatia e di quei sentimenti che riporteranno l’umanità nel mondo, tema che ricorre in tanti film del nostro ventesimo anno”.

Il dramma belga sulla violenza di genere Quitter la nuit (Through the night) di Delphine Girard vince il Premio del Pubblico mentre a guadagnarsi il Label Europa Cinemas è Photophobia (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina) di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík, che raccontano la quotidianità durante la guerra in Ucraina attraverso gli occhi di due bambini.

Si conclude così l’avventura di questi primi vent’anni delle Giornate degli Autori, iniziata con l’immagine firmata da Anna Franceschini, in cui il marmo di una statua si contrappone alla leggerezza giocosa di una figura femminile vestita in rosso.

La sezione autonoma e indipendente della Mostra del Cinema di Venezia promossa dalle associazioni ANAC e 100autori ha accolto il pubblico nella splendida Sala Perla, appena rinnovata. Dieci i film presentati in concorso, cinque dei quali diretti da donne. Per la prima volta, tre di queste sono arrivate in finale per il GdA Director’s Award: oltre a Vampire humaniste cherche suicidaire consentant diretto da Ariane Louis-Seize, nella riunione finale dei cinefili europei del progetto 27 Times Cinema si sono contesi il premio Melk di Stefanie Kolk e Quitter la nuit di Delphine Girard. I film eventi speciali erano sette. Peter Sargaard nei panni di un giornalista borghese all’epoca della pandemia dell’influenza Spagnola (1918), è protagonista e co-produttore del film di chiusura delle Giornate, l’americano Coup! di Austin Stark e Joseph Schuman. 

La Casa degli Autori, a pochi passi dal Palazzo del Cinema e dalla laguna che guarda Venezia, ha ospitato per il terzo anno consecutivo una programmazione ricca di film e appuntamenti. A cominciare dalle Notti Veneziane, presentate in Sala Laguna: realizzate in accordo con Isola Edipo e co-dirette da Gaia Furrer e Silvia Jop, hanno visto l’alternarsi di otto film, tra finzione e cinema del reale. La stessa sala ha ospitato cinque Proiezioni Speciali a cominciare da Nina dei Lupi di Antonio Pisu.

Ben ventisei sono stati gli eventi trasversali alla programmazione dei trentatré film delle Giornate, dalle presentazioni di progetti futuri come il Venice Kids (Enzo D’Alò testimonial speciale) alle anticipazioni come quella della serie YOLO – You Only Love Once prodotta da QMI. Si sono alternate attività votate all’approfondimento e alla formazione. Fra gli altri: il Premio Bookciak, Azione! in pre-apertura delle Giornate, le Masterclass in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, l’incontro Me too 2023: le donne alla conquista di un cinema libero in collaborazione con 100autori e Isola Edipo.

Lo Spazio della Regione del Veneto ha ospitato gli incontri Miu Miu Women’s Tales con le registe Antoneta Alamat Kusijanović e Ava DuVernay, le attrici Maggie Gyllenhaal e Danica Curcic e la costumista Catherine Martin, intervistate da Penny Martin.

Tantissimi gli ospiti che si sono alternati nelle due settimane della Mostra alle Giornate per accompagnare i loro film o partecipare ad incontri con il pubblico del Lido. Tra questi, attori, registi, sceneggiatori e artisti come Isabelle Huppert, Luca Guadagnino, Shirin Neshat, Peter Sarsgaard, Billy Magnussen, Lola Dueñas, Kasia Smutniak, Salvatore Esposito, Teona Strugar Mitevska, Hiam Abbass, Céline Sciamma, Monia Chokri, Donatella Finocchiaro, Chiara Civello, Tommaso Ragno, Maya Sansa, Sergio Rubini, Sandra Ceccarelli, Ana Torrent, Sara Ciocca, Ludovica Martino,  Giovanni Caccamo.

La Villa, il luogo fondativo delle Giornate, è stato anche quest’anno uno spazio animato ed esclusivo grazie al cultural promoter Francesco Marchetti e alla collaborazione con The Hollywood Reporter Roma, Main Media partner delle Giornate. Nel corso di dieci intensi giorni sono stati con noi, tra gli altri, Michael Mann, Sophia Coppola, Adam Driver, Patrick Dempsey, Priscilla Presley, Pier Francesco Favino, Matt Dillon, Anna Ferzetti, Caterina Murino, Raul Bova, Rocío Morales, Stefano Sollima.

Le Giornate degli Autori proseguono nell’intento di abbracciare pubblici sempre più trasversali, veicolando contenuti e attività attraverso i canali online, da quelli più tradizionali e istituzionali ai social più amati e frequentati dai giovani. Agli 83.300 visitatori unici del sito web si aggiungono oltre 63.000 persone raggiunte nell’ultimo mese su Facebook, 27.000 account coinvolti su Instagram con 303.000 impression, 115.000 visualizzazioni su YouTube e 99.000 su Twitter. A sorprendere è il trend in costante ascesa di TikTok: più che raddoppiati i follower, con 28.000 like ai video e 1,1 milioni di visualizzazioni totali, a dimostrazione che un rinnovamento degli appassionati di cinema di qualità e d’autore è in corso e le Giornate degli Autori ne fanno parte.

Venezia 80, Isabelle Huppert alle Giornate degli Autori: l’amore ai tempi del dolore

Foto, Fonte: Giornate degli Autori

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