«La finzione c’è, ma fa parte del gioco» aveva dichiarato Christopher Nolan rispondendo ai dubbi scientifici di Interstellar, a detta di alcuni non del tutto plausibili. Ed effettivamente molti si sono prodigati nei giorni scorsi a cercare delle spiegazioni alle teorie alla base del film, come è stato svelato nei noti grafici sui buchi neri. Jeffrey Kluger, giornalista e voce autorevole del Time, è intervenuto sulla questione riassumendo in 5 punti dove scienza e narrazione non coincidono perfettamente. «Ovviamente stiamo parlando di fiction, e nella fattispecie di fantascienza, non di documentari», puntualizza Kluger. «L’appeal considerevole di Interstellar risiede nel fatto che alcune parti siano interamente di natura scientifica e questo aspetto è incrementato dal fatto che Kip Thorne, scienziato che da sempre studia la relatività, sia stato chiamato da Nolan come consulente tecnico.»
Il patto che lo spettatore deve dunque stipulare con il testo è di limitare la credulità, perchè vi saranno sempre punti, in una narrazione, in cui scienza e rappresentazione non coincidono. In cosa, allora, Interstellar è “inconfutabile” e in cosa, invece, prende le distanze a favore di una lettura più libera? Nella gallery che segue, i verdetti raccolti da Kluger dopo aver interrogato alcuni scienziati.
Fonte: Time
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